
Dallo scorso anno in Texas è in vigore una legge, firmata dal governatore repubblicano Greg Abbott, che ha tolto l’obbligo di porto d’armi, consentendo praticamente a chiunque abbia più di 21 anni di avere sempre con sé un’arma. Quando la legge era entrata in vigore, Abbott l’aveva definita, «la più forte legislazione sul Secondo emendamento nella storia del Texas». L’emendamento presente nella Costituzione degli Stati Uniti garantisce il diritto di possedere armi. Ma il problema non è solo Abbot o Trump, ma la maggioranza di Americani che li votano e li sostengono. Ed è questo di cui aver paura.
Secondo le autorità locali, l’autore della sparatoria alla Robb Elementary School di Uvalde aveva con sé una pistola e un fucile semiautomatico AR-15, un tipo di arma già impiegato in numerose altre sparatorie negli Stati Uniti. L’assalitore è stato in seguito ucciso dalla polizia intervenuta per fermare la strage.
La legge approvata lo scorso anno in Texas, precisa il Post, ha anche eliminato l’obbligo di tenere le armi con cinture in vita o a spalla, anche se devono comunque essere mantenute in una fondina quando vengono portate in giro. Le leggi precedenti comunque consentivano già il trasporto delle armi senza eccessive limitazioni, con la possibilità di avere con sé fucili senza porto d’armi e di portare alcuni tipi di armi nei campus scolastici. Ma in un successivo sondaggio, solo il 60 per cento aveva detto di non essere favorevole alla possibilità per i maggiori di 21 anni di portare con sé un’arma senza permesso.
Negli ultimi anni, in particolare in Texas, ci sono state numerose sparatorie e stragi. Nel 2019 a Odessa, non quella Ucraina, furono uccise 7 persone e nello stesso anno altre 23 persone morirono in una sparatoria a El Paso, memoria di mille film western e fumetti. Nel 2017 a Sutherland Springs un uomo entrò in una chiesa, uccise 26 persone e ne ferì altre 22 prima di uccidersi.