America malata. Texas, un ragazzo armato fa strage in una scuola elementare

Un killer 18enne apre il fuoco e uccide 19 bambini e e due maestre e poi viene ucciso.

Un massacro senza fine, simile a quello di Sandy Hook nel 2012 e a tanti altri, anche in queste settimane. Biden: «Dobbiamo agire e affrontare la lobby delle armi»

Un ragazzo fa strage in una scuola elementare

Un ragazzo di 18 anni apre il fuoco e uccide 19 bambini e due insegnanti della Robb Elementary School. Si tratta di una delle peggiori stragi della storia d’America, molto simile al massacro di Sandy Hook del 2012, quando il 20enne Adam Lanza aprì il fuoco e uccise 26 persone tra cui 20 bambini, o a quello alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, Florida, con 17 morti e 17 feriti).

Killer super armato a 18 anni

Il Killer è un ragazzo di 18 anni. Si chiamava Salvador Ramos e aveva frequentato la stessa scuola elementare dove è tornato da stragista, prendendo di mira bambini tra i 7 e i 10 anni. Di lui per ora si conosce poco. Salvo che sul suo account su Instagram, si vedono due fucili i semiautomatici con il caricatore innestato. Immagine, postata quattro giorni prima dell’attacco alla scuola. Il killer è stato ucciso dagli agenti intervenuti dopo la sparatoria.

L’incredibile è accaduto nella Stato sede e riferimento della potente lobby per la libera circolazione della armi, la National Rifle Association

Prime sommarie ricostruzioni

Secondo le prime, sommarie, ricostruzioni, l’omicida avrebbe agito da solo e prima di aprire il fuoco sugli allievi tra i 7 e i 10 0 anni della scuola elementare, avrebbe scaricato la sua rabbia anche contro la nonna, ferendola e lasciandola in condizioni critiche.

Dal movente razziale alla follia delle armi

L’area scelta dal killer è a prevalenza ispanica. Uvalde è una città di circa 16mila abitanti a ovest di San Antonio. Al momento non si sa se le armi che l’aggressore ha usato siano state acquistate legalmente in Texas, uno stato repubblicano dove le restrizioni sul possesso e l’acquisto di armi sono assai scarse.

La lobby degli assassini miliardari

Venerdì è in calendario a Houston, sempre in Texas, l’assemblea annuale della National Rifle Association, la potentissima lobby delle armi americana. Un appuntamento al quale sono attesi, tra gli altri, il governatore del Texas Greg Abbott, il senatore repubblicano Ted Cruz e l’ex presidente Donald Trump.

Fbi

Secondo un rapporto della Fbi diffuso il 23 maggio, segnala il Manifesto, stragi di questo tipo (escluse quelle tra gang criminali o dovute a motivi familiari) sono state ben 61 l’anno scorso. Più del doppio rispetto agli anni pre-pandemia. Il bilancio è devastante: 103 morti e 140 feriti, esclusi gli attentatori. Secondo le statistiche dei Centers for Disease Control federali (Cdc), solo nel 2020 sono morti da arma da fuoco più di 45.000 americani, più della metà dei quali suicidi.

Bandiera a mezz’asta di uno Stato in profonda crisi sociale

Joe Biden è in volo dall’Estremo oriente e parlerà dalla Casa bianca appena sarà rientrato a Washington DC. Il Presidente ha ordinato immediatamente di ammainare le bandiere a mezz’asta in segno di lutto fino a sabato in tutti gli edifici federali degli Stati uniti.

Una lunga scia di sangue

  • La drammatica serie di stragi di studenti negli Stati Uniti si apre il primo giorno di agosto del 1966, a Austin, dove un ex marine in cima alla torre dell’Università del Texas apre il fuoco su chiunque su muove sotto. 90 minuti di tiro al bersaglio prima di essere a sua volta. Bilancio è di 15 morti, quasi tutti studenti, e oltre 30 feriti.
  • Il 24 marzo del 1998 a Jonesboro, Arkansas, due ragazzi di 11 e 13 anni fanno scattare l’allarme anti-incendio in una scuola e sparano sugli studenti mentre escono dell’edificio. Mirano solo alle ragazze: rimangono uccise quattro studentesse ed una professoressa, altre 11 persone sono ferite.
  • Il 20 aprile del 1999, strage di Columbine, in Colorado. Due studenti delle scuole superiori, Eric Harris e Dylan Klebold, di 17 e 18 anni, si presentano nei locali dell’istituto armati e aprono il fuoco sui compagni di classe (ne uccideranno 12) e sugli insegnanti (un morto), prima di suicidarsi in biblioteca. Il bilancio sarebbe stato ancora peggiore se fossero riusciti a far esplodere le loro bombe fatte in casa che avevano portato negli zaini.
  • Il 16 aprile 2007 a Blacksburg, nel campus Virginia Tech, Seung-Hui Cho, 23 anni, studente coreano, entra in un dormitorio armato di due pistole automatiche e uccide 32 studenti.
  • Il 14 dicembre 2012 a Newtown, nel Connecticut, dopo aver sparato a sua madre, , Adam Lanza, 20 anni, uccide 26 persone, fra cui venti bambini di 6 e 7 anni, alla Sandy Hook Elementary School.
  • A Oakland, in California, il 2 aprile 2012 nella piccola Oikos University un ex studente 43 enne, di origini sudcoreane, One L. Goh, spara sugli studenti del corso per infermieri, uccidendo 7 persone. Scappa ma viene arrestato.
  • Il primo ottobre del 2015 a Roseburg, nell’Oregon, uno studente universitario di 26 anni, Chris Harper Mercer, uccide a colpi di arma da fuoco nove persone alla Umpqua University. Ferito, si toglie la vita sparandosi alla testa.
  • Il 23 gennaio del 2018, a Benton, nel Kentucky, uno studente di 15 anni uccide a colpi di arma da fuoco altri due studenti della stessa età alla Marshall County High School. Altre diciotto persone restano ferite.
  • A Parkland, in Florida, il 14 febbraio 2018, nel giorno di San Valentino, il diciannovenne Nikolas Cruz spara con un fucile semiautomatico all’interno della Marjory Stoneman Douglas High School, dalla quale era stato espulso per motivi disciplinari. 17 morti, numerosi i feriti.

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AVEVAMO DETTO

Tags: armi strage Usa
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