
Questa mattina il tribunale di Kiev ha condannato all’ergastolo Vadim Shishimarin, il primo soldato russo a essere processato in Ucraina per crimini di guerra dall’inizio dell’invasione. Shishimarin, che ha 21 anni, è stato condannato per aver ucciso un civile disarmato, crimine per cui si era dichiarato colpevole dall’inizio del processo, lo scorso 18 maggio. Il civile ucciso si chiamava Oleksandr Shelipov e aveva 62 anni, colpito mentre parlava al telefono pedalando in bicicletta, nel timore stesse segnalando la posizione dei soldati russi all’esercito ucraino.
La procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova starebbe ndagando per crimini di guerra su altri 41 soldati russi, accusati di bombardamenti sui civili, stupri, uccisioni e saccheggi: Ma solo pochi sarebbero stati arrestati. Nel frattempo anche la Corte penale internazionale dell’Aia, il principale tribunale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, sta indagando sulla azioni dall’esercito russo in Ucraina, e presto si aprirà un contenzioso giuridico diplomatico su chi sia chiamato a processare chi.
La Russia ha ucciso almeno 4.600 civili dal 24 febbraio, inclusi 232 bambini, sostiene la procuratrice generale, sottolineando che il bilancio non tiene conto dei territori occupati dai russi.
Dopo la caduta di Mariupol e la resa di suoi difensori, sono fiorse alcune migliaia i prigionieri ucraini nelle mani dei russi. Ed ecco che dal Donbass dove quei soldati sono detenuti, alla notizia dell’ergastolo al ventunenne assassino, la notizia ritorsione che anche i prigionieri di Azovstal saranno processati ‘in casa’ di chi li detiene. Partita su processi per crimini di guerra e sullo scambio di prigionieri silenziosamente già in appena agli inizia, ancora ai preliminari delle provocazioni.
Il bilancio delle vittime tra le truppe russe in Ucraina nei primi tre mesi dell’invasione del Paese è simile a quello registrato dall’allora Unione Sovietica durante i suoi nove anni di guerra in Afghanistan, sostiene l’intelligence britannica che in verità è parte in causa per armi fornite ed istruttori per usarle. Secondo Londra, “l’elevato tasso di vittime” –senza numeri o dettagli- si starebbe ripetendo nell’offensiva del Donbass, mentre diventa facile previsione una crescente insoddisfazione da parte della popolazione russa.
Sarebbero almeno 29.200 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione tre mesi fa, sostiene l’esercito di Kiev. E anche forti perdite materiali. 204 caccia, 170 elicotteri e 476 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.293 carri armati russi, 604 pezzi di artiglieria, 3.166 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 110 missili da crociera, 201 lanciamissili, 13 navi, 2.206 tra veicoli e autocisterne per il trasporto del carburante, 93 unità di difesa antiaerea e 43 unità di equipaggiamenti speciali. Impossibile qualsiasi verifica di attendibilità.