
Come possiamo mettere fine a queste atrocità? Come possiamo arrivare a un cessate il fuoco? Come possiamo promuovere dei negoziati credibili per costruire una pace duratura?, ripete Draghi a Biden, mentre l’amministrazione Usa continua, come osserva anche il Washington Post, a mostrarsi scettica sulla possibilità di riavviare colloqui seri con Mosca.
«Continuiamo ad essere aperti ad una soluzione diplomatica in Ucraina ma non vediamo nessun segnale da parte della Russia che voglia impegnarsi in questo percorso», dichiara la portavoce della Casa Bianca, Jen Psak, gettando benzina sul fuoco.
Le distanza politico diplomatiche atlantiche rimangono, anche se messe in sordina, con un freno sulla Nato che dichiara troppo e un maggiore ascolto della reali esigenze di sopravvivenza ucraina. Meglio sulla questione del grano di cui anche Biden riconosce apertamente l’urgenza: quando Draghi propone la necessità di “chiedere alla Russia di sbloccare il grano bloccato nei porti ucraini”, il presidente Usa, secondo fonti italiane, risponde che sì, ci sono “milioni di tonnellate ferme” e si rischia “una crisi alimentare in Africa“. Ma poi non garantisce altro.
Draghi chiede a Biden un sostegno alla “stabilizzazione della Libia” che può essere “un enorme fornitore di gas e petrolio“. Perché è la crisi energetica, l’altro grande tema sul tavolo del bilaterale e del mondo. Per ora solo la promessa di un “aumento della produzione di petrolio” da parte degli americani che potrebbe abbassare le quotazioni del greggio. Sui prezzi del gas, invece, la proposta italiana resta quella di un tetto al prezzo a livello europeo, ascoltata con interesse anche dal segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen nella delegazione Usa presente all’incontro, riferisce Ansa.
La Russia potrebbe dominare il Mar Nero nord-occidentale se fosse in grado di consolidare la sua posizione sull’Isola dei Serpenti. Lo afferma il rapporto di intelligence del Ministero della Difesa britannico, riportato dal Guardian. “I combattimenti continuano sull’Isola, con la Russia che cerca ripetutamente di rinforzare la sua guarnigione.
L’Ucraina ha colpito con successo le difese aeree russe e le navi di rifornimento con i droni Bayraktar. “Gli attuali sforzi della Russia per aumentare le sue forze sull’Isola dei Serpenti offrono all’Ucraina più opportunità di impegnare le truppe russe, ma se Mosca consolida la sua posizione sull’Isola con una difesa aerea strategica e missili da crociera di difesa costiera, potrebbe dominare il Mar Nero nord-occidentale“.