La guerra occulta oltre le stragi sul campo. Gas: trucchi, illusioni e bugie

Impossibile per i tedeschi fare a meno del gas russo e la Germania assume il controllo temporaneo della filiale di Gazprom. Italia: come il governo prova a rimpiazzare le forniture di gas russo, tra promesse e illusioni. Russia al top per esportazioni di gas, 74% in Europa. Ma anche negli Stati Uniti comprano petrolio russo facendo finta di non sapere. Cina, la grande abbuffata di gas russo a basso costo. I colossi statali comprano carichi di gas naturale liquefatto di nascosto. Come con il petrolio. Cosa sanno loro che noi ignoriamo?

La Germania col gas alla gola

«La Germania non può fare a meno del gas russo, che vale il 55% del fabbisogno di gas del Paese, che fa girare l’economia, sostiene l’occupazione, alimenta i colossi dell’industria manifatturiera e le famiglie», la sintesi lapidaria del Sole 24 ore. E questa dipendenza sarà gradualmente ridotta –forse-, alla fine del 2023, «anzi no, fino a metà del 2024, precisa il ministro dell’Economia Robert Habeck. Dopo settimane di annunci, il governo tedesco ha deciso di assumere il controllo di Gazprom Germania, la filiale tedesca dell’azienda russa di gas. Lo farà «almeno temporaneamente».

Italia, come rimpiazzare il gas russo

Secondo l’agenzia Italia, i conti sono presto fatti: su 76 miliardi di metri cubi di gas consumati nel 2021 l’Italia ne ha importati oltre 72, oltre il 40% dei quali dalla Russia e il 31% dall’Algeria. Snam, su incarico del governo, sta ora trattando per l’acquisto di due navi rigassificatrici, in modo da aumentare la capacità di acquisto e trattamento di gas liquefatto. Che però in questo momento sul mercato è molto richiesto e costa ben più del gas russo.

Goccia Usa nel mare dei consumi

Gli Stati Uniti hanno promesso all’Europa l’invio di 15 miliardi di metri cubi di gas liquefatto. Per tutta l’Unione europea. L’Italia deve sostituire ogni anno circa 30 miliardi di metri cubi di gas russo. Una quota del 30-50% verrà sostituita rapidamente. Sarà più difficile avvicinarsi al 100%. «Si deve quindi presumere che almeno circa 15 miliardi di metri cubi di gas dovranno arrivare dalla Russia nel 2022», il calcolo dell’agenzia.

A che prezzo e come?

L’Italia chiede agli altri Paesi occidentali di applicare un tetto al prezzo del gas. La Norvegia, Paese esportatore, è contraria. Negli ultimi mesi i profitti della Norvegia hanno raggiunto i 150 miliardi di dollari. I contratti stabiliscono che il pagamento debba avvenire in euro o in dollari. I russi vorrebbero i rubli. La Commissione Ue sta studiando le mosse per controbattere alle pretese russe. Dalle parole del Presidente Putin del 30 marzo scorso Draghi ha capito che la conversione dal pagamento in euro o dollari a rubli sarà “un fatto interno alla Federazione russa”.

Aiutare l’Ucraina e finanziare la Russia

Resta il problema di un’Europa che vuole aiutare l’Ucraina ma allo stesso tempo finanzia l’aggressione russa. «Italia, Germania e gli altri Paesi che sono importatori di gas, petrolio, carbone, grano, mais, granoturco e altro stanno finanziando la guerra», ammette Draghi. Ma se anche gli Usa comprano petrolio russo!

Gli Stati Uniti continuano a comprare petrolio russo

Un po’ di petrolio russo lo stanno comprando anche gli Stati Uniti. Il petrolio russo è tanto e costa poco. L’Energy Informations Administration documenta come lo scorso marzo gli Stati Uniti hanno acquistato in media 89mila barili al giorno di greggio russo a fronte di un consumo giornaliero di quasi 20 milioni di barili. Ai valori attuali significa staccare ogni giorno un assegno per Mosca da 10 milioni di dollari, precisa il Fatto quotidiano. E lo scorso anno gli Usa hanno comprato dalla Russia 20,4 milioni di barili di greggio e prodotti raffinati al mese, versando a Mosca una cifra prossimità ai 2 miliardi di dollari al mese.

Cina, pieno di gas russo a basso costo

Secondo l’agenzia Bloomberg i principali importatori cinesi di gas stanno cercando di acquistare spedizioni russe di Gnl che faticano a trovare sbocchi sui mercati occidentali e quindi vengono consegnati a prezzi particolarmente bassi. Cina, India e Pakistan stiano approfittando della “svendita” di petrolio, gas e carbone russo. Società statali cinesi tra cui i colossi Sinopec e PetroChina si muovono per acquistare ‘carichi spot’ dalla Russia, navi già cariche che attendono la loro destinazione finale. Operazioni che verrebbero schermate da società fittizie russe per schivare sanzioni e la riprovazione internazionale.

Condividi:
Altri Articoli
Remocontro