La guerra di rinvio in rinvio, le previsioni dello spionaggio Usa. Con chi abbiamo a che fare?

Memoria collettiva incancellabile, la drammatica fuga occidentale da Kabul nelle mani dei talebani. La tenuta dell’esercito locale di formazione americana in Afghanistan avrebbe resistito per almeno un anno nel fronteggiare i talebani, garantivano Cia e Pentagono. È bastata una settimana.
In Ucraina intanto, dove da domani dovrebbe iniziare l’invasione russa (ultima previsione Cia), la diplomazia oltre Blinken produce alcuni spiragli nella crisi. Il cancelliere tedesco Scholz gela Zelensky, «L’ingresso di Kiev nella Nato non è in agenda». A Mosca Lavrov apre a una mediazione con gli Usa. Ma sul rinnovato ottimismo incombe il rifiuto ucraino agli accordi di Minsk e il voto della Duma di mercoledì sull’indipendenza del Donbass.

Gli infiniti modi dello spionaggio

  • Esistono cinque modi principali per raccogliere informazioni. L’intelligenza umana (HUMINT) è la raccolta di informazioni da fonti umane. Poi SIGINT, COMINT, MASINT e OSINT, più diverse filiazioni interne.
  • Signals Intelligence (SIGINT) si riferisce a trasmissioni elettroniche che possono essere raccolte da navi, aerei, da terra o con satelliti. Communications Intelligence (COMINT) è un tipo di SIGINT con l’intercettazione delle comunicazioni tra due parti. Il Grande orecchio Usa è responsabilità della National Security Agency (NSA). L’intelligenza delle immagini (IMINT) è talvolta indicata anche come intelligenza fotografica (PHOTINT).
  • Oggi, il National Reconnaissance Office progetta, costruisce e gestisce satelliti di immagini, mentre la National Geospatial-Intelligence Agency è responsabile dell’elaborazione e dell’utilizzo delle immagini. Lintelligenza geospaziale (GEOINT) è l’analisi e la rappresentazione visiva delle attività relative alla sicurezza sulla terra.
  • La Measurement and Signatures Intelligence (MASINT) è una disciplina di raccolta poco conosciuta che riguarda le capacità delle armi e le attività industriali. L’intelligence telemetrica (TELINT) viene utilizzata per indicare i dati trasmessi dalle armi durante i test, mentre l’intelligenza elettronica (ELINT) può indicare le emissioni elettroniche raccolte dalle armi moderne e dai sistemi di localizzazione.
  • Open-Source Intelligence (OSINT) si riferisce a informazioni e fonti disponibili, comprese le informazioni ottenute dai media (giornali, radio, televisione, ecc.), documenti professionali e accademici (documenti, conferenze, associazioni professionali, ecc.) e dati pubblici (rapporti governativi, dati demografici, udienze, discorsi, ecc.).

United States Intelligence Community

Tanto forma di spionaggio, tante strutture federali Usa a praticarlo. Ben 17 agenzie e organizzazioni del governo federale degli Stati Uniti d’America per condurre attività di intelligence considerate necessarie per le relazioni internazionali e la protezione della sicurezza nazionale negli USA. I 17 ‘membri della comunità’, raccolgono e producono informazioni di intelligence interna ed esterna, contribuiscono alla pianificazione militare ed eseguono operazioni di spionaggio e controspionaggio.

Quando comandava la Cia

Fino al 2004 il direttore della CIA è stato anche il capo della Intelligence Community. Dopo l’approvazione dell’Intelligence Reform and Terrorism Prevention Act nel 2004, il capo della comunità d’intelligence statunitense è divenuto il direttore della National Intelligence, nominato direttamente dal presidente degli USA, e anche il direttore della CIA vi è subordinato. Direttore per coordinare senza una struttura sua per fare intelligence. E resta la Cia il braccio operativo più significativo dello spionaggio statunitense.

Le tragedie in Cina e Iran

«Tra i paesi nemici, se la Russia preoccupa la Cina è ancor più temuta, per gli obiettivi globali che la fanno identificare dalla Casa Bianca di Joe Biden come il principale rivale strategico internazionale», scriveva qualche mese fa Marco Valsania sul Sole24ore. Una realtà, insomma, dove si impongono capisaldi di spie sul terreno per avere informazioni di prima mano. Anche una nazione come l’Iran, con minor raggio d’azione della Cina ma con ambizioni nucleari e ruoli regionali, è nel mirino della Cia per una presenza essenziale di intelligence. Proprio Russia e ancor più Cina e Iran si sono invece trasformati in altrettanti, recenti disastri per le spie statunitensi. Numerosi informatori Usa sono stati in questi anni messi a morte anzitutto da Pechino a Teheran; altri hanno dovuto essere “estratti” in extremis e fatti sparire per sicurezza. «La violazione di un sistema di comunicazione top secret, il “covcom”, aprì una breccia nelle reti spionistiche americane nei due paesi costata particolarmente cara alle operazioni della Cia».

Il caso di Khost

Un caso eclatante di conseguenze tragiche nella fretta eccessiva di arruolare agenti risale al 2009 in Afghanistan. Nel 2009 una bomba esplose in un avamposto Cia a Khost, uccidendo sette agenti. Fu un attacco suicida da parte di un medico giordano che l’agenzia aveva pensato di aver arruolato per penetrare Al Qaeda e che invece era stato, a sua insaputa, convertito all’estremismo anti-americano.

Nemici più agguerriti

Simili fallimenti interni si sono sommati ai passi avanti significativi da parte di servizi di intelligence rivali, affermano i vertici della Cia. Il ricorso a tecnologie biometriche e di riconoscimento facciale, come all’intelligenza artificiale, hanno permesso ad avversari di seguire con crescente cura i movimenti di funzionari Usa dell’intelligence, rendendo difficili o molto pericolosi incontri e contatti con fonti locali. Tutto ciò è stato aggravato dalla tendenza della Cia a sottovalutare le abilità degli 007 nemici.

Una lunga storia di drammi e fallimenti

  • Elenchi di cadute spettacolari sono comparsi sulle pagine di prestigiose riviste come ‘Foreign Policy’.
  • Non è stata in grado di anticipare con adeguata precisione il recente crollo del governo sostenuto dagli americani in Afghanistan.
  • Si fece sfuggire la Primavera Araba e la morte di Kim Jong Il in Corea del Nord.
  • Andando a ritroso: non era nel suo radar il crollo dell’Unione Sovietica,
  • il disastro della Baia dei Porci a Cuba
  • e l’imprevista offensiva del Tet dei Vietcong in Vietnam.
  • Mancò completamente la rivoluzione iraniana del 1979 come nello stesso anno l’invasione sovietica dell’Afghanistan.
  • Sottovalutò la minaccia del terrorismo di Al Qaeda alla vigilia dell’11 Settembre.
  • la valutazione degli arsenali di distruzione di massa di Saddam Hussein in Iraq.
  • Errori che portarono quasi ad un suo totale collasso, nell’ambito di drastiche riorganizzazioni dell’apparato di intelligence e sicurezza nazionale.

L’ultimo rilancio affidato a Burns e Patel

A conti fatti successi e fallimenti della Cia, aveva già scritto oltre un decennio fa Tim Weiner nella sua accreditata storia dell’agenzia, rischiano “un’eredità di ceneri”, segnala ancora Valsania. Esempio di come “il più potente Paese della civiltà Occidentale abbia fallito nel creare un’agenzia di spionaggio di prim’ordine”, carenza che a suo avviso “costituisce una minaccia per la sicurezza nazionale”.

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