
Come movimentare una tradizionale campagna elettorale nella Mitteleuropa’ Il premier ungherese Viktor Orban tenta il colpo grosso e bussa alle porte della residenza estiva in Florida dell’ex presidente repubblicano americano, Donald Trump.
Il premier ungherese spera che il teorico di “America first” si rechi nella capitale ungherese come guest star nei prossimi giorni per dare sostegno alla sua campagna di rielezione.
Una fonte governativa al quotidiano britannico Guardian ha riferito che un think tank vicino al governo magiaro, il Centro per i diritti fondamentali, ha lanciato l’invito a Trump, un tempo sostenitore nell’ordine della uscita della Gran Bretagna dalla Ue con la Brexit (obiettivo raggiunto), dell’aumento del sostegno finanziario degli europei alle spese per la difesa della Nato (obiettivo mancato), dei cosiddetti sovranisti nella Ue e dei paesi di Visegrad (Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia e Ungheria) in contrapposizione con rapporti tesi con la Germania e la Francia (tutto come prima).
Orban probabilmente si sente un po’ troppo isolato in Europa e cerca di riallacciare i legami con questa internazionale sovranista oggi in declino cercando di spingere Trump a uscire dagli Usa, tornare in Europa in vista di una sua possibile ricandidatura alle prossime presidenziali americane. Una scommessa da brividi.
Al voto in Ungheria, (previsto il 3 aprile), il partito di Orban, Fidesz non avrà vita facile questa volta vista la compatta coalizione di opposizione che si appresta a dar battaglia fino all’ultimo voto. L’opposizione denuncia da tempo la riduzione degli spazi di espressione critica dei mass media verso l’esecutivo in quella che è vista come la più sfida più complessa al governo da quando Orban è diventato primo ministro 12 anni or sono. Il governo respinge le accuse dell’opposizione.
Il premier magiaro è stato un sostenitore di Trump, appoggiandolo già nell’estate 2016, e lo ha anche sostenuto nel voto del 2020 che ha segnato la sconfitta del tycoon a favore del democratico Joe Biden. Così come Trump anche Orban ha un rapporto conflittuale con Bruxelles nonostante il suo paese sia uno dei maggiori beneficiari dei fondi europei.
Orban è tornato recentemente ad attaccare Bruxelles a pochi giorni dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Ue sui ricorsi di Ungheria e Polonia contro il regolamento sul meccanismo di condizionalità che collega l’erogazione dei fondi europei al rispetto dello stato di diritto previsto dall’acquis comunitario. Nell’ultima crisi con Bruxelles fu l’ex cancelliera tedesca, Angela Merkel, a faticosamente ricucire e mediare tra Ue e Budapest ed evitare il muro contro muro. Ma ora la Merkel è uscita di scena e Orban potrebbe sentirne la mancanza in caso di nuove crisi con la Ue. Il dopo Merkel in Europa, dopo 16 anni di regno incontrastato della ex cancelliera tedesca, è uno scenario ancora faticoso a realizzarsi.