Rais Usa in Siria ucciso il nuovo capo Isis, la Turchia bombarda i curdi tra Siria e Iraq

Ucciso in Siria il successore di Al Baghdadi a capo dell’Isis, sostiene Biden. Assieme ad Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi sono rimaste uccise altre 13 persone, fra cui quattro minorenni, nell’operazione anti terrorismo americana avvenuta ad Atmeha, Siria nord occidentale, vicino al confine turco.
Ore di bombardamenti turchi martedì notte e di nuovo ieri pomeriggio tra la Siria del nord-est e l’Iraq. Colpito anche il campo profughi di Makhmour. Erdogan: «Terroristi». Baghdad stavolta protesta, Barzani, leader dei curdi iracheni invece vola ad Ankara.

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Biden: ‘Eliminato il capo Isis dopo al Baghdadi’

«Gli Stati Uniti hanno tolto dal campo di battaglia il leader dell’Isis, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi», annuncia il presidente Usa Joe Biden. Operazione militare antiterrorismo condotta con successo la notte scorsa nella Siria nordoccidentale. Tutti i militari Usa impegnati nell’operazione, ha detto il presidente Usa, sono ritornati salvi dall’operazione».

‘Danni collaterali’

L’agenzia Adnkronos, segnala la morte di almeno 13 persone, fra cui quattro minorenni, rimaste uccise nell’operazione anti terrorismo americana ad Atmeha, nella Siria nord occidentale, vicino al confine turco, dove sono attivi militanti jihadisti e al Qaeda. Il raid è stato condotto da circa una ventina di militari delle forze speciali a bordo di elicotteri, fiancheggiati da elicotteri d’assalto, da droni armati Reaper e da cacciabombardieri.

Giubbotto esplosivo anti sequestro

Dopo l’annuncio di Biden, un funzionario di alto livello dell’Amministrazione Usa ha riferito al New York Times che al-Quraishi è rimasto ucciso all’inizio dell’operazione, quando ha fatto esplodere una bomba che ha ucciso lui e parte della sua famiglia, compresi donne e bambini. L’operazione ricorda quella condotta nell’ottobre del 2019, che ha portato all’uccisione dell’allora leader dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, anch’egli morto dopo aver fatto detonare un giubbotto esplosivo.

Vittime civili

Il gruppo di difesa civile dei Caschi bianchi riferisce di aver recuperato 13 corpi, compresi quelli di sei minori e quattro donne, da una casa che appare come l’obiettivo dell’operazione. L’ong ha parlato di uno scontro a fuoco durato circa tre ore con miliziani locali asserragliati con le loro famiglie. I Caschi bianchi aggiungono di aver medicato un vicino e una bambina che viveva nella casa, la cui intera famiglia è stata uccisa.

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Rojava curdo in Siria bombardato

Curdi: dopo gli attacchi Isis, la Turchia

«Aquila d’inverno», l’operazione aerea che martedì sera, per ore, ha colpito in contemporanea tre luoghi zone storiche del Rojava, il Kurdistan siriano, e Shengal, la regione irachena a maggioranza ezida e il campo profughi di Makhmour nel Kurdistan iracheno. Ore di bombardamenti nella notte su villaggi e comunità civili e su un campo di 12mila rifugiati sotto assedio, ieri con nuovi attacchi su tutto il Rojava, sia con droni che con artiglieria pesante.

Ankara contro il Pkk

La Turchia ha parlato di operazione contro il Pkk, il partito curdo dei lavoratori (quello fondato da Ocalan) e i suoi affiliati tra Siria e Iraq, considerati da Ankara gruppi terroristi. In un comunicato il ministro turco ha celebrato il rientro di tutti gli aerei, ben 60 caccia coinvolti che hanno bombardato 80 bersagli. «Tutti a casa sani e salvi». «Come se in Kurdistan avessero una contraerea per fermare i caccia turchi», giustamente osserva Chiara Cruciati sul manifesto.

La Turchia dopo l’Isis

Le immagini pubblicate sui social da agenzie curde e attivisti locali mostrano le distruzioni. A Shengal l’Amministrazione autonoma ha tenuto una conferenza stampa in un cratere, tra le macerie di uno dei palazzi colpiti. L’attacco mentre nelle principali città del Rojava, in questi giorni si sono svolti i funerali delle 121 vittime del sanguinoso ma fallito assalto dello Stato islamico alla prigione di
Sina’a, ad Hasakah.

«Questi attacchi sono stati condotti perché le speranze che la Turchia aveva riposto nell’Isis sono state infrante. Ha attaccato quando l’Isis è stato cacciato da Kobane. Quando l’Isis perde, lo Stato turco aumenta i suoi attacchi», denuncia all’agenzia Anf il Partito dell’Unione democratica.

Questa volta la timida protesta irachena

Un’operazione, tanto imponente – militarmente e politicamente – da provocare reazione del governo centrale iracheno solitamente silente, se non complice. «Succede sempre, nel silenzio di Erbil e Baghdad. Non a caso ieri il presidente del Kurdistan iracheno Barzani era ad Ankara per incontrare il presidente turco Erdogan».

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