‘No Gas’ per la crisi energetica del 1973. Vigilia dei 50 anni, altro gas e altra guerra

Anche allora fu una guerra alle origini della grave crisi energetica. La decisione degli Stati arabi, produttori di petrolio, di tagliare del 25% le esportazioni del greggio verso i paesi occidentali, colpevoli di aver sostenuto lo Stato d’Israele durante la guerra del Kippur, che si concluse con una pesante sconfitta di Egitto e Siria, appoggiati dalla quasi totalità dei paesi arabi.

Le creative domeniche a piedi nelle città italiane

La crisi energetica del 1973

Il blocco del petrolio diede il via ad una forte crisi energetica in tutta l’Europa, con il vertiginoso aumento del prezzo del petrolio. In alcuni casi il prezzo della benzina al distributore triplicò rispetto a quello precedente alla crisi. I paesi europei, per rispondere alla crisi, si inventarono provvedimenti che dovevano far diminuire il consumo del petrolio ed evitare sprechi. Il governo italiano, allora presieduto da Mariano Rumor, tempi di Democrazia Cristiana senza alternative, decise un piano nazionale di austerità.

‘Austerità’ e domeniche a piedi

Alla domenica tutti a casa e sempre a letto presto, e spegnete la luce! Il piano prevedeva il divieto di circolare in auto la domenica, la fine anticipata dei programmi televisivi e la limitazione dell’illuminazione stradale e commerciale. Insieme a questi provvedimenti il governo decise la riforma energetica che delegava all’Enel  la costruzione di centrali nucleari che dovevano limitare l’uso del greggio. Della limitata esperienza nucleare italiana, poi bloccata da due referendum,  ci sono rimare solo le scorie radioattive ancora da smaltire.

Ancora energia fossile

La crisi petrolifera che colpì l’Europa spinse tutti a cercare nuove fonti di energia. La Norvegia scoprì sui fondali del mare del Nord nuovi giacimenti petroliferi. E dopo di lei la Gran Bretagna, e oggi la ricerca di petrolio e gas sottomarini generalizzata. Fu l’avvio alla ricerca di nuove fonti di energia alternative al petrolio, per ridurre la dipendenza energetica da una delle zone più instabili del pianeta. Fu allora che assieme si iniziò a parlare di ecologia e di risparmio energetico, parte del vocabolario economico universale attuale.

L’effetto psicologico

Tuttavia l’effetto psicologico più incisivo fu quello legato al divieto assoluto di circolazione dei mezzi privati, a iniziare da domenica 2 dicembre 1973 e per tutte le altre domeniche e giorni festivi seguenti. Si calcolò che con questo stop all’uso privato, si potessero risparmiare ben 50 milioni di litri di combustibile per volta. E la sanzioni erano davvero salate: da 100mila lire 1milione, oltre al sequestro del veicolo. A piedi anche il presidente della Repubblica  e il Papa. Leone, che quel 2 dicembre 1973, andò a Messa a piedi e Papa Paolo VI, l’8 dicembre successivo, arrivò in piazza di Spagna per l’omaggio alla Immacolata , in un vecchio landò tirato da uno  cavallo.

Ritorno al passato

Il divieto di circolazione domenicale che si era temuto potesse provocare dure reazioni negative,  fece assaporare una nuova dimensione di vita e un nuovo e antico modo di spostarsi: i cittadini si sbizzarrirono, come riportavano i quotidiani dell’epoca, nella ricerca di mezzi di trasporto alternativi. Le biciclette, il cui prezzo aumentò sensibilmente, ebbero il loro momento di massima gloria e sfilarono silenziose, padrone delle città, così come le carrozze ed i cavalli. Furono messi in campo mezzi di locomozione impensabili: dal triciclo del bisnonno a vari tandem, dai monopattini ai calessi a pedali. Riscoprendo le loro città a misura d’uomo.

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