
Il blocco del petrolio diede il via ad una forte crisi energetica in tutta l’Europa, con il vertiginoso aumento del prezzo del petrolio. In alcuni casi il prezzo della benzina al distributore triplicò rispetto a quello precedente alla crisi. I paesi europei, per rispondere alla crisi, si inventarono provvedimenti che dovevano far diminuire il consumo del petrolio ed evitare sprechi. Il governo italiano, allora presieduto da Mariano Rumor, tempi di Democrazia Cristiana senza alternative, decise un piano nazionale di austerità.
Alla domenica tutti a casa e sempre a letto presto, e spegnete la luce! Il piano prevedeva il divieto di circolare in auto la domenica, la fine anticipata dei programmi televisivi e la limitazione dell’illuminazione stradale e commerciale. Insieme a questi provvedimenti il governo decise la riforma energetica che delegava all’Enel la costruzione di centrali nucleari che dovevano limitare l’uso del greggio. Della limitata esperienza nucleare italiana, poi bloccata da due referendum, ci sono rimare solo le scorie radioattive ancora da smaltire.
La crisi petrolifera che colpì l’Europa spinse tutti a cercare nuove fonti di energia. La Norvegia scoprì sui fondali del mare del Nord nuovi giacimenti petroliferi. E dopo di lei la Gran Bretagna, e oggi la ricerca di petrolio e gas sottomarini generalizzata. Fu l’avvio alla ricerca di nuove fonti di energia alternative al petrolio, per ridurre la dipendenza energetica da una delle zone più instabili del pianeta. Fu allora che assieme si iniziò a parlare di ecologia e di risparmio energetico, parte del vocabolario economico universale attuale.
Tuttavia l’effetto psicologico più incisivo fu quello legato al divieto assoluto di circolazione dei mezzi privati, a iniziare da domenica 2 dicembre 1973 e per tutte le altre domeniche e giorni festivi seguenti. Si calcolò che con questo stop all’uso privato, si potessero risparmiare ben 50 milioni di litri di combustibile per volta. E la sanzioni erano davvero salate: da 100mila lire 1milione, oltre al sequestro del veicolo. A piedi anche il presidente della Repubblica e il Papa. Leone, che quel 2 dicembre 1973, andò a Messa a piedi e Papa Paolo VI, l’8 dicembre successivo, arrivò in piazza di Spagna per l’omaggio alla Immacolata , in un vecchio landò tirato da uno cavallo.
Il divieto di circolazione domenicale che si era temuto potesse provocare dure reazioni negative, fece assaporare una nuova dimensione di vita e un nuovo e antico modo di spostarsi: i cittadini si sbizzarrirono, come riportavano i quotidiani dell’epoca, nella ricerca di mezzi di trasporto alternativi. Le biciclette, il cui prezzo aumentò sensibilmente, ebbero il loro momento di massima gloria e sfilarono silenziose, padrone delle città, così come le carrozze ed i cavalli. Furono messi in campo mezzi di locomozione impensabili: dal triciclo del bisnonno a vari tandem, dai monopattini ai calessi a pedali. Riscoprendo le loro città a misura d’uomo.