Usa-Russia, nuovo round con Berlino nel mezzo
Usa-Russia, nuovo round con Berlino nel mezzo

La ministra degli esteri tedesca Baerbock a Mosca da Lavrov, mentre Stoltenberg va da Scholz. Blinken a sorpresa in Ucraina e poi in Germania a litigare sul gasdotto Nord Stream 2. Una gran confusione con tutto che si muove senza sapere dove arrivare. Peggio la Gran Bretagna di Boris Johnson che sta fornendo armi anti tank all’esercito di Kiev «di fronte al sempre più minaccioso comportamento della Russia» dichiara il segretario della Difesa del Regno Unito

Blinken-Lavrov venerdì. Ma Berlino dove sta?

La politica estera tedesca sembra andare in due direzioni diverse, annota Il Foglio: da una parte Annalena Baerbock, ministro degli Esteri che ieri ha incontrato Lavrov, dall’altra il cancelliere Scholz, in mezzo il gasdotto Nord Stream 2. Anche l’America vuole sapere come la pensa il governo tedesco sul rapporto con Mosca e sull’Ucraina, e per questo Blinken andrà a Berlino. Un via vai forsennato, con l’inevitabile pierino politico che da Londra va ad accendere il fiammifero di nuove armi all’Ucraina.

Fino a dove spingono America e Russia

Il segretario di stato americano, Antony Blinken, vedrà il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, venerdì a Ginevra. Quindi si litiga e si minaccia spesso a fare sceneggiata, ma si tratta. Nodo chiava resta la eventuale presenza militare Nato in Ucraina, direttamente sui confini russi. «Ho detto a Blinken che vogliamo risposte concrete alla nostra richiesta di garanzie», ripete Lavrov dopo un colloquio preparatorio con il collega. Una risposta meno rigida del solito, delegata al segretario Nato Jens Stoltenberg: «Siamo pronti anche a proposte scritte per raggiungere una soluzione». Segnali timidi di frenata dopo troppa escalation.

Gran pasticcio Ucraina americana

Nel 2008 l’Alleanza atlantica ha avuto la pessima idea di un percorso di accesso per Georgia e Ucraina. «In caso di conflitto, però, la Nato avrebbe un ruolo ‘secondario’», afferma un rapporto della Reuters segnalato da Luigi De Biase sul Manifesto. Joe Biden, ad un difficile primo compleanno alla Casa Bianca, dopo la fuga da Kabul non può neppure sussurrare di truppe verso l’Ucraina. E un documento del dipartimento della Difesa pubblicato dal New York Times prevede soltanto sostegno a distanza agli ‘insorti’. «Una sorta di Afghanistan al limite orientale dell’Europa».

Triangolo Berlino-Kiev-Mosca

«Nel triangolo Berlino-Kiev-Mosca, tra giochi di guerra e valzer», analizza invece Giulia Belardelli sull’HuffPost. Nel dialogo tra Mosca e Berlino, la principale posta in gioco non può che essere il Nord Stream 2, il gasdotto con cui la Russia vuole esportare il suo gas bypassando l’Ucraina. Ma è una quasi bugia.  L’infrastruttura è ormai completa, ma l’attivazione è stata sospesa per pressioni Usa e mezza crisi interna tedesca. E ora la ministra verde corregge sul gas e chiarisce: «Se la Russia utilizzerà l’energia come un’arma, ci saranno conseguenze anche per il gasdotto Nord Stream 2».

Il gasdotto della discordia

Ma l’emergenza energetica c’è e pesa. Ed ecco la ‘correzione’ del cancelliere tedesco: «Tra gli Usa e la Germania ci siamo intesi su come procedere con il gasdotto», dichiara da Berlino Olaf Scholz, con accanto il  fianco del segretario generale della Nato Stoltenberg. Ma, attenzione, «Le sanzioni contro Nord Stream 2 sono un’opzione sul tavolo, nel caso di azioni ostili da parte di Mosca in Ucraina». Solo eventuale ritorsione e non il blocco comunque, sollecitati apertamente dai due recenti presidenti Usa, con una minaccia di sanzioni poi ritirata.  

L’energia’ e l’Europa

In conferenza stampa con la ministra tedesca, Lavrov denuncia la “politicizzazione” del tema energetico, «come se il presidente Vladimir Putin non fosse il primo a manovrare i rubinetti del gas per fini politici», rilancia De Biase. «Il più grande progetto commerciale per garantire la sicurezza energetica della Germania e di tutta l’Europa». Tutta l’Europa, ha insistito il ministro russo.  

Russia oltre l’Ucraina

Ma il raggio d’azione diplomatico e militare della Russia appare molto più vasto. Completato il ritiro dei tremila soldati che hanno preso parte all’operazione in Kazakhstan. Prossime esercitazioni in Bielorussia. La marina parteciperà a manovre con Cina e Iran nell’Oceano Pacifico. E il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, sarà ricevuto al Cremlino nelle prossime ore. Sul tavolo progetti di cooperazione dal settore energia a quello della sicurezza. «L’Ucraina è soltanto uno dei dossier sul tavolo del grande accordo che Stati uniti e Russia stanno affrontando».

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