
Copenaghen decide la quarta dose di vaccini già da domani. Secondo richiamo, se preferite, per il momento riservato ai pazienti più vulnerabili. «Sono coloro che corrono rischio più alto. Si tratta di malati di cancro, pazienti in immunoterapia e persone con immunodeficienza», spiega l’Autorità sanitaria. Finora circa il 55% della popolazione danese ha già ricevuto la terza.
Stessa strategia per la Spagna che offrirà una quarta dose alle persone immunodepresse. I malati di cancro, i pazienti in dialisi, chi ha ricevuto un trapianto e coloro «che sono sotto terapia con farmaci immunosoppressori riceveranno una dose di richiamo 5 mesi dopo l’ultima», ha deciso il ministero della Salute. E luce verde per i pazienti più fragili è arrivata anche in Grecia, dove secondo i media, la piattaforma online per la prenotazione degli appuntamenti dovrebbe aprire nei prossimi giorni.
L’Ungheria è invece il primo Paese dell’Unione europea a partire con la quarta dose per chiunque ne faccia richiesta. Una decisione quella del governo di Viktor Orban che arriva proprio nei giorni in cui l’Ema, l’ente europeo, chiede di pensare prima ad una strategia a lungo termine e l’infettivologo della Casa Bianca Anthony Fauci sottolinea la necessità di un vaccino «universale» contro tutti i possibili coronavirus.
«Chiunque, dopo essersi consultato con un medico, è nelle condizioni di ricevere una quarta dose di vaccino anti-Covid-19 può farne richiesta a partire da questa settimana», annuncia lo staff del premier ungherese e riposta il Corriere della sera. Esploit di marca elettorale, con l’Ungheria con un tasso di vaccinazione molto più basso della maggior parte dei Paesi europei con solo 6 milioni di persone che hanno ricevuto due dosi. E 3,3 milioni la terza. Tuttavia è il primo a dare il via libera alla quarta.
Il governo di Budapest ha anche annunciato che la quarantena è ridotta da 10 a 7 giorni, a 5 con un test negativo. Una misura adottata in diversi Paesi europei come Irlanda, Finlandia, Spagna, Portogallo e Grecia, ed invocata anche dal presidente della Regione Lazio Zingaretti: «Dopo 5 giorni di quarantena gli asintomatici siano liberi senza fare nessun tampone. Come negli Usa deve cessare anche l’autosorveglianza in caso di contatto stretto con un positivo».
«Il Covid si sconfigge rispettando le regole di comportamento e con il vaccino. In questi giorni stiamo toccando con mano i danni prodotti dai troppi no, ni, e la confusione creata da bugie e atteggiamenti che hanno irresponsabilmente generato paure», denuncia Nicola Zingaretti. Ma anche sul caos delle regole ora occorre fare chiarezza e semplificare, la proposta finale. «La condizione per un’adesione di massa e convinta alle regole è anche la semplicità».
Troppe regole che si sono ‘affastellate’ nel corso delle emergenze. «Ora regole chiare, efficaci e semplici da rispettare e impegno per il rilancio della campagna vaccinale». «Faccio un appello al governo: è il momento di lottare contro la burocrazia da Covid, per semplificare la vita alle persone e tornare quanto più possibile a una normalità, compatibilmente con l’esigenza di combattere il virus. Lo dobbiamo fare, anche come forma di rispetto verso tutte e tutti coloro che, con responsabilità, hanno scelto di vaccinarsi».