Israele ha avviato uno studio per una quarta dose di vaccino contro il coronavirus, il primo al mondo di questo tipo. Il test è cominciato allo Sheba Medical Center, fuori Tal Aviv: a 150 membri dello staff medico che ad agosto avevano ricevuto un booster è stata somministrata una quarta dose di vaccino Pfizer/BioNTech.
Il virus muta, la stramaledette ‘varianti’, ma anche il modo per combatterlo si evolve. Il Centers for Disease Control and Prevention Usa, riduce da 10 a 5 giorni l’isolamento per coloro che sono positivi al Covid e asintomatici. «Il cambio è motivato dal fatto che la scienza ci dice che la trasmissione avviene nei due giorni prima dei sintomi e nei 2-3 giorni successivi», afferma il centro scientifico.
Sempre in Israele il ministero della sanità ha ridotto oggi il lasso di tempo minimo che deve intercorrere fra la somministrazione della seconda dose di vaccino Pfizer e la terza, ossia il ‘booster’. «Adesso esiste la necessità di elevare il livello di immunità nella popolazione nei tempi più stretti possibile». Il ministero ha notato che altri Paesi, quali Gran Bretagna, Germania e Francia stanno pure muovendosi nella stessa direzione.
A New York da oggi c’è anche l’obbligo di vaccino contro il Covid-19 per i lavoratori privati. I lavoratori di circa 184mila imprese per potere lavorare dovranno presentare entro oggi prova di avere ricevuto almeno una dose del vaccino. Le imprese che non rispettano questa regola rischiano multe a partire da mille dollari ma il sindaco Bill de Blasio ha chiarito che le multe saranno l’ultima spiaggia
In Francia il governo ha deciso di introdurre il pass vaccinale, l’equivalente del Super Green Pass italiano, a partire dal 15 gennaio. E ha annunciato che già da domani sarà possibile effettuare la terza dose, o booster, a soli tre mesi dalla seconda.
Quarantena. Evitare che entro dieci, quindici giorni al massimo –prevedono gli scienziati-, possano entrare in isolamento oltre due milioni di cittadini. Soprattutto per garantire i servizi essenziali che, con le attuali norme, potrebbero entrare in crisi.
Regioni: «Rivedere l’isolamento»
I presidenti di Regione ritengono che per chi ha fatto la terza dose potrebbe essere eliminato il periodo di isolamento attualmente obbligatorio per chi ha avuto un contatto con un soggetto positivo. Le norme in vigore prevedono una quarantena di 7 giorni per chi ha completato il ciclo vaccinale con almeno due dosi e una quarantena di 10 giorni per chi invece non lo ha terminato.
Tracciamento perduto
Di fronte a migliaia di nuovi casi ogni giorno il meccanismo è praticamente saltato. Le Asl non hanno personale a sufficienza per rintracciare chi ha avuto un incontro o comunque rapporti con un soggetto positivo e per verificare che rispetti la quarantena. La scelta di rimanere in isolamento è dunque affidata alla buona volontà dei cittadini e al loro senso civico.
I tamponi
C’è poi da affrontare il problema dell’attendibilità dei tamponi antigenici, che di fronte al moltiplicarsi dei contagi appare sempre più evidente. Si tratta infatti dello strumento che consente il rilascio del green pass base, ma accade sempre più spesso che gli esiti non siano veritieri e per questo non si escludono modifiche delle regole di utilizzo.
Mascherine Ffp2
Il governo ha deciso di rendere obbligatorie le Ffp2 nei cinema e nei teatri e a bordo dei mezzi di trasporto. Su autobus, tram e metropolitane pochissimi rispettano però questa norma anche a causa dei costi elevati e per questo molti chiedono un intervento che -come accaduto per le mascherine chirurgiche- garantisca un prezzo calmierato.