Le Varianti delle strategie Ue contro il Covid

L’Ue in ordine sparso. La Grecia impone l’immunizzazione a chi ha più di 60 anni. Germania e Austria «favorevoli» all’obbligo vaccinale. «In Italia per ora basta il Super green pass».

Bruxelles costretta a rivedere le raccomandazioni sui viaggi appena date. Stati divisi sulla durata del green pass. Il dramma ignorato dei vaccini costosi di fatto solo per Stati ricchi che ci rimbalza addosso con la variante Omicron.
Solo giovedì scorso, i commissari presentavano le nuove raccomandazioni di Bruxelles sui viaggi in epoca di Covid. Solo pochi giorni fa l’illusione chi è vaccinato può viaggiare nell’Unione con il solo Green pass, senza che gli si possa chiedere anche un tampone negativo oppure una quarantena.

Era un tentativo per salvaguardare chi ha fatto il vaccino
‘Contrordine’, ritirata impone Omicron, ma in ordine sparso.

Fronte Omicron, ritirata Ue in ondine sparso

L’Unione europea costretta a frenare per via di Omicron, la nuova variante ancora misteriosa che da venerdì semina timori, ma anche perché molti Statu Ue tornano a privilegiare gli affari da casa rispetto alla cose che non sono riusciti a far funzionare. Esempio, le somministrazioni del booster, la terza dose. E chi è in colpevole ritardo insiste a non accorciare la durata del Green pass a 9 mesi. Come se il virus obbedisse alla disposizioni Ue o dei singoli Stati.

Summit, forse, a fine settimana

E Bruxelles sta cercando di organizzare una videoconferenza straordinaria dei leader nazionali, segnala l’HuffPost. ‘Buoi in fuga mentre la Commissione tenta di chiudere le stelle’, la metafore di Angela Mauro. Con omicron, i timori di una risposta in ordine sparso sono aumentati. «Senza un coordinamento, potrebbe succedere di tutto, la zona Schengen correrebbe gravi rischi, la libertà di movimento finirebbe alla mercé delle decisioni nazionali».

Ancora furberie nazionali

L’Olanda ha ammesso che Omicron era presente nel paese già a metà novembre, prima che si sapesse dei casi in Sudafrica. Omissione grave, gravissima. Ora potrebbe accadere che qualche Stato europeo chiuda i collegamenti con Amsterdam e le altre città olandesi come ha fatto con la lontana sfortunata Africa. Oppure, visto che tutta l’Europa dell’est, insieme a Belgio, Olanda, Irlanda, è rosso scuro nella mappa dell’Ecdc, il Centro europeo di prevenzione e controllo, gli altri governi nazionali potrebbero decidere di chiudere i collegamenti con queste zone.

Ritorno all’Europa puzzle?

«La Commissione vorrebbe evitare che l’Ue si trasformi di nuovo in un puzzle di decisioni diverse». Si rischia di scoraggiare i vaccinati delle zone rosse e danneggiare la campagna vaccinale necessaria ma ancora lontana dall’essere adeguata in ancora molti dei Paesi ‘meno uniti’ dell’Unione. Il fronte anti statale e anti vaccini dell’est. Il problema sarà ancora una volta quello di trovare un accordo con tutti i 27. Le divergenze non riguardano solo i viaggi ma anche la durata del Green pass che la Commissione vorrebbe accorciare per accelerare sulle terze dosi. Ma diversi Stati non sono pronti.

Vaccini, booster, tracciamento, no panic

La in corso nella potente Germania incute timore ed è monito per tutti. Il Coronavirus non fa sconti. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 45.753 casi di Covid e 388 morti, anche se per la prima volta in tre settimane l’incidenza settimanale dei casi su 100 mila abitanti è leggermente scesa a 452,2, rispetto a 452,4 segnalato nei sette giorni precedenti. Berlino comincerà a mandare pazienti in ospedali all’estero, anche in Lombardia, per mancanza di posti nelle strutture tedesche. Il cancelliere in pectore Olaf Scholz sarebbe favorevole a istituire l’obbligo vaccinale, ma deciderà il parlamento.

Vaccini, donazioni ai poveri ma non i brevetti

Escluso che il Consiglio europeo apra la discussione sulla condivisione della proprietà intellettuale dei brevetti, come chiede da tempo il Parlamento Europeo.Il tema continua a essere il cavallo di battaglia del Sudafrica, dell’India, di altri 100 Stati membri del Wto. Vale ancora il ferreo NIET di Angela Merkel e del governo della Germania, madrepatria di Biontech. Pfizer sta dando la priorità alla consegna del vaccino ai Paesi ricchi perché ci guadagna.

Noi europei abbiamo dosi sufficienti per proteggere altre 400 milioni di persone, ma le teniamo in magazzino. E così lasciamo al virus lo spazio per generare varianti.

I caduti delle guerre del profitto

In un’intervista al «Corriere della Sera» dell’aprile scorso, il presidente e amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla così aveva spiegato che vende i vaccini anti-Covid a centinaia di governi con un sistema a tre prezzi. «Per i Paesi avanzati le dosi costano come un pasto, circa venti euro», (e fatturato di Pfizer è raddoppiato a 24 miliardi di dollari ). «Nei Paesi a reddito medio, diamo il vaccino a quasi la metà del prezzo e nei Paesi a basso reddito lo diamo a prezzo di costo». L’intenzione è ammirevole ma la conseguenza è che Pfizer sta dando la priorità ai Paesi ricchi, perché è lì che guadagna.

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