
La «Legge Covid» votata impone di avere il pass per entrare in bar e ristoranti e propone l’aumento di stipendio per gli infermieri. Ma intanto la situazione resta critica, con i vaccinati solo al 65%. In Svizzera, ad oggi, lo smart working è raccomandato, le mascherine sono obbligatorie in gran parte delle situazioni al chiuso, e c’è un limite di 30 persone per gli incontri privati al chiuso e di 50 persone per quelli all’aperto.
Il referendum è arrivano in un momento particolarmente delicato: i casi di contagio sono in costante aumento (lo scorso mercoledì i nuovi positivi erano 8.585, l’aumento è del 50% rispetto a una settimana prima, la media a 7 giorni pone la Svizzera a un livello più alto di quello della Germania), e il governo ha definito la situazione «critica», e pronosticato un «peggioramento» per le prossime settimane.
Covid in Austria, il neocancelliere Alexander Schallenberg: «Multe salate a chi non si vaccina, con il 34% di no vax non se ne esce. Il nostro obiettivo è dare ai vaccinati il massimo della libertà possibile. Salvare la stagione dello sci? Lo spero». Valentino sul Corriere della Sera dà voce al premier subentrato al criticatissimo e inquisito giovine Kurz: «La peculiarità austriaca nella pandemia è la presenza in Parlamento di una forza politica che agisce in modo irresponsabile contro la scienza e alimenta le paure collettive».
L’Olanda ha rafforzato il parziale lockdown con un’anticipata chiusura di bar, ristoranti e negozi. Da oggi «tutti i Paesi Bassi chiusi tra le 17 e le 5 del mattino per almeno tre settimane», ha spiegato il premier Mark Rutte. I Paesi Bassi hanno una carenza di letti di terapia intensiva, le operazioni vengono annullate e centinaia di persone muoiono di Covid ogni settimana, riferisce Anna Holligan della Bbc all’Aia. 61 persone sono in fase di test per la nuova variante, arrivati di recente su due voli KLM dal Sudafrica, dove Omicron è stato rilevata all’inizio di questo mese.
Per entrare nel Regno Unito occorrerà un tampone molecolare entro il secondo giorno e l’isolamento e mascherina obbligatoria sui mezzi pubblici e nei negozi. Ora il pluri bugiardo Boris prova a rassicurare: «Il Regno Unito è in una buona posizione» rispetto ad altri Paesi. «Assolutamente certo che questo Natale sarà migliore di quello scorso». Considerando che nel 2020 la Gran Bretagna aveva celebrato in pieno lockdown, il premier non lasciano intravedere cenoni e grosse riunioni familiari.
Un miglioramento comunque è scontato, dato che dodici mesi fa il vaccino era ancora un traguardo all’orizzonte.
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