«La Croazia non ha mai avuto bisogno della protezione divina come oggi», ha dichiarato la pediatra Nada Jurinčić da un palco della centralissima piazza Jelačić, a Zagabria. «Dio e i croati!», «Bog i Hrvati!» e difendere popolo a Patria dai “crimini commessi con il nome in codice di covid-19”. Autori della trama, «l’Organizzazione mondiale della sanità e il Partito comunista cinese».
Uno degli ambienti in cui si diffondono queste idee è il canale ‘YouTube Bujica’, che ha oltre cinquantamila iscritti. L’animatore del canale, Velimir Bujanec, è un personaggio pubblico dell’estrema destra croata, con precedenti penali per possesso di cocaina e per aver pagato prestazioni sessuali con la droga. È stato inoltre fotografato negli anni novanta con indosso un’uniforme nazista.
Bujanec ha intervistato Nada Jurinčić in uno dei suoi episodi. Le affermazioni fatte in quell’occasione dalla pediatra nazionale popolare, sono poi state sottoposte a verifica dal sito croato Faktograf, che ha rivelato numerose falsità. Ma, come spesso accade, l’articolo di verifica ha avuto molte meno visualizzazioni delle duecentomila ottenute da quello con le dichiarazioni originarie, e false.
Altra figura popolare tra chi si oppone ai vaccini nella regione è Semir Osmanagić, “ricercatore spirituale” bosniaco che sostiene che i maya discendono da una razza aliena proveniente dallo spazio e che Hitler sia fuggito in una base sotterranea nell’Antartide dopo la seconda guerra mondiale. Osmanagić a Zagabria, ha paragonato le misure anti Covid le persecuzioni degli ebrei nella Germania nazista.
Recentemente Osmanagić , via social, ha sostenuto che le presunte piramidi di Visoko, delle formazioni montuose vicine a Sarajevo, avrebbero effetti curativi contro il virus. Sproloqui rafforzati però dalle visite di alcune celebrità come la stella del tennis Novak Djoković, scettico nei confronti dei vaccini, che è andato a Visoko nell’autunno del 2020, attirando turisti no vax nella località e in tutta la Bosnia.
La Bosnia ha il tasso di vaccinazione contro il covid-19 più basso in Europa e uno dei tassi di mortalità a causa del virus più alti del mondo.
Due delle più diffuse teorie del complotto riguardano i presunti microchip presenti nei vaccini e l’idea che questi abbiano un effetto negativo su sessualità e fertilità
Il movimento antivaccino più estremo della regione si trova in Slovenia, dove all’inizio dell’anno ci sono state violente manifestazioni. Motivo principale della protesta, la morte di una ragazza di vent’anni, deceduta a causa di un’emorragia cerebrale successiva al vaccino Johnson&Johnson. Circa diecimila persone in piazza a Lubiana, e scontri organizzati con la polizia.
Avvio tardivo della campagna vaccinale in Kosovo, ma anche lì, le teorie del complotto e le proteste contro i vaccini si stanno diffondendo. Una delle figure di punta del mondo no vax kosovaro in rete è Arianit Sllamniku, insegnante di tedesco che ha creato il gruppo Facebook ‘Cittadino libero’, «Qytetari i Lirë» in albanese, con oltre seicento iscritti. Sito bloccato da FB per disinformazione sui vaccini.
«I social network hanno un ruolo importante nell’alimentare teorie del complotto sui vaccini e nelle decisioni delle persone di non farsi vaccinare», denuncia la giornalista kosovara Valjeta Kosumi. Secondo lei, due delle più diffuse teorie del complotto riguardano i presunti microchip presenti nei vaccini e l’idea che questi abbiano un effetto negativo sulla pratica sessuale e sulla fertilità.
«Telegram è una delle piattaforme alternative che non prevede le stesse restrizioni di Facebook e Twitter», sostiene il kosovaro Sllamniku. Ma il croato Zoran Stevanović, invece di rivolgersi a Telegram ha formato un partito chiamato Resnica, ‘la verità’ (come il social di Trump i il giornale di Belpietro). Stevanović, ex poliziotto, esponente del Partito nazionale sloveno, formazione nazionalista d’estrema destra.
Stevanović ha definito la pandemia “un progetto criminale” ed è stato arrestato due volte per incitamento alla violenza. Stevanović è stato recentemente fotografato in compagnia di Ivan Vilibor Sinčić, esponente croato del parlamento europeo e grande nemico dei vaccini. I no vax croati e sloveni hanno collaborato tra loro, un fatto evidente anche sui social network, con messaggi sottotitolati nelle due lingue.
Nemici bersaglio, non sono solo i produttori di vaccini, la Cina e l’Organizzazione mondiale della sanità ma anche i mezzi d’informazione. Damjana Bakarič, ex giornalista in Slovenia e ora “ricercatrice in psicologia umana, emozioni e anima”, invita le persone a non seguire i mezzi d’informazione tradizionali. “Bullismo e dell’energia negativa, e la colpa della pandemia è dell’élite predatoria globale”.
Non solo in Italia con i picchiatori di Forza Nuova. Durante le proteste a Lubiana i manifestanti hanno preso d’assalto l’emittente radiotelevisiva di stato. informazione bersaglio delle proteste anche a Zagabria, dove Anita Šupe, esponente dell’associazione Diritti e libertà, ha oscuramente proclamato che «la stampa tradizionale sta nascondendo la verità, rovesciando i fatti e intimidendoci».