
«Fermiamo i circoli ebrei, vogliono rubarci 300 miliardi di dollari», hanno scandito più volte gli estremisti, che vogliono bloccare le richieste di risarcimento degli ebrei polacchi sostenute dai legislatori Usa. I pochi ancora residenti e i molti fuggiti da decenni in Israele o Stati Uniti, espropriati prima dai nazisti poi dal 1968 dall’uomo forte antisemita del regime comunista, Mieczyslaw Moczar. Slogan fascisti (“falciamo via la marmaglia comunista”), omofobi, (“vietiamo di essere froci”). E anche motti cattolici, «Dio, onore e Patria», «siamo cristiani, la Patria non può morire come l’Europa occidentale cosmopolita», e infine, «Polska cala tylko biala», la Polonia intera è solo bianca. Troppo anche per il Pis sovranista al governo, che quest’anno non ha sfilato insieme ai neofascisti, ma che con la sua politica aiuta fortemente.
L’allarmismo sulla crisi migratoria sta tracimando fino a Kiev, segnala Nello Scavo su Avvenire. E ora anche l’Ucraina nera. Il timore che dietro alle operazioni di Minsk vi sia un piano di Mosca per gettare scompiglio in tutto il quadrante ha fatto salire l’allerta, con il governo ucraino che raddoppierà il numero di guardie di frontiera al confine con la Bielorussia nel timore di trovarsi davanti uno scenario come quello affrontato in queste ore dalla Polonia. Il ministro dell’Interno Denis Monastyrsky, riferisce l’agenzia Ukrinform, ha presentato un rapporto al Consiglio di difesa e sicurezza nazionale, nel quale annuncia di prepararsi a “a scenari simili a quelli ai quali si assiste attualmente al confine polacco-bielorusso”. Moinastyrsky ha indicato che il numero delle guardie di frontiera al confine raddoppierà e che saranno coinvolti anche i riservisti della polizia e della guardia nazionale.
I proclami e gli isterismi ascoltati in queste ore sembrano non voler tenere in conto i numeri reali, ribadisce Avvenire. Matteo Villa, ricercatore dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) ha elaborato i dati di Frontex: da gennaio a settembre 2021 sono arrivati nell’Unione europea quasi 49mila migranti attraverso il Mediterraneo centrale, 39mila dalla rotta balcanica e poco più di 6mila attraverso la Bielorussia. «Se anche fossero attendibili le stime di Varsavia, secondo cui in Bielorussia vi sarebbero fino a 12mila migranti pronti ad attraversare il confine, si tratterebbe nel complesso del 5% del totale dei migranti arrivati sulle altre rotte quest’anno». A soffiare sul fuoco stanno arrivando altre formazioni. La gran parte dei profughi transitati dalla Polonia sono giunti in Germania che quest’anno ha accolto oltre 6mila persone provenienti dalla “rotta orientale”.