Manovre Usa, Israele, e amici arabi nel Mar Rosso, avvertimento all’Iran. Tentazioni aeree israeliane

Una flotta poderosa esibizione di potenza. Ed esercitazione di cinque giorni che già svelano le loro intenzioni. Tattiche di abbordaggio, perquisizione e sequestro di navi sospette o ostili. Messaggio chiaro a  Tehran, che questa alleanza militare entrerà in azione in caso di guerra. Mentre in Israele crescono le tentazioni di attacco aereo preventivo alle strutture nucleari iraniane.

Caccia israeliano pronto

Esibizione di forza per quale obiettivo?

Stati uniti, Israele, Emirati e Bahrein, il ‘Patto di Abramo’ voluto da Trump, con l’Arabia saudita di riserva, alleato non ufficiale ma schierato. Mega flotta quasi tutta Usa nelle acque già cariche di tensione del Mar Rosso, avvertimento al loro comune avversario, l’Iran, alla vigilia della ripresa -il 29 novembre-, dei negoziati indiretti tra Washington e Tehran su un nuovo accordo sul nucleare iraniano. ‘Bullismo diplomatico’ si potrebbe definire, esibizione di forza a sollecitare diverse disponibilità a trattare, mentre minacce più concrete vengono del cielo di Israele, raid aerei panificati a colpire  tutti gli impianti iraniani di lavorazioni nucleari noti e occulti. Baget di spesa già previsto, di un miliardo e mezzo di dollari.

Accordi di Abramo alleanza militare

«Gli accordi di Abramo, proposti al mondo come un importante trattato di pace, si svelano invece come alleanza militare», segnala Michele Giorgio, Nena News. A guidare le quattro marine è ovviamente la V flotta degli Stati uniti, che opera in tutto il Medio Oriente e che ha la sua base nelle isole davanti al Bahrain, un piccolo arcipelago di eccezionale importanza strategica per Washington. «Proprio la rilevanza della sua posizione nel Golfo garantisce una sorta di immunità al regno di re Hamad bin Isa al Khalifa che è accusato di violazioni dei diritti umani a danno degli oppositori politici e degli sciiti che formano la maggioranza della sua popolazione».

Obiettivo ufficiali e intenzioni nascoste

Esercitazione su tattiche di abbordaggio, perquisizione e sequestro di navi sospette o ostili, ed il messaggio è chiaro. Chiarendo a Tehran che questa alleanza militare entrerà in azione – assieme all’Arabia saudita – in caso di guerra. Per il momento siamo ai dispetti incrociati. Esercitazioni navali contrarie avviate lunedì da Tehran nel Golfo di Oman, a dimostrare che l’Iran è in grado di bloccare lo Stretto di Hormuz, attraverso il quale transita circa un quarto del petrolio mondiale. Ovviamente il comandante americano Brad Cooper, sostiene appunto di voler salvaguardare la libertà di navigazione e il libero flusso degli scambi.

Usa-Israele continuità Biden-Trump

«Pur affermando di preferire la via diplomatica per la soluzione dei conflitti con Tehran, l’Amministrazione Biden negli ultimi mesi si è avvicinata molto alle posizioni israeliane, sia nei confronti dell’Iran che dei palestinesi», la valutazione di molti osservatori internazionali. Tentazioni di resa dei conti militare di parte israeliane nota, meno noto l’invio di bombardieri pesanti B-1, capaci di sganciare bombe nucleari, in volo sulla regione con la scorta di F-15 israeliani e di velivoli di altri paesi alleati. Esibizione contro esibizione,  Israele ha ospitato una massiccia esercitazione aerea multinazionale con la presenza anche dell’Italia.

Biden flette i muscoli, Israele di più

«Per bloccare il programma nucleare di Teheran che procede rapido, mentre i negoziati internazionali a Vienna per ora non hanno ottenuto un nuovo accordo», segnala il Foglio. «In Israele si parla sempre di più di possibili raid aerei contro l’Iran per bloccare il programma nucleare perché i negoziati internazionali a Vienna – che dovrebbero portare a un accordo che sospenderà il programma nucleare iraniano – sono fermi da mesi e non hanno ottenuto finora alcun risultato». E martedì il capo di stato maggiore israeliano, il generale Aviv Kohavi, ha detto che «l’esercito sta accelerando i piani operativi e lo stato d’allerta per fronteggiare l’Iran e una minaccia nucleare», davanti alla commissione Difesa della Knesset.

Minaccia di raid aereo con molti bersagli

Meno di un mese fa il ministro della Difesa, Benny Gantz, aveva confermato al parlamento di un possibile attacco aereo contro l’Iran (svelato lo stanziamento di un miliardo e mezzo di dollari per le spese dell’operazione militare). E sui giornali si è scritto che l’ondata di raid aerei potrebbe non prendere di mira soltanto i siti del programma nucleare, ma anche comandanti militari e leader politici dell’Iran, ad azzerare la catena di comando e diminuire la capacità di reazione. Ma tante minacce via tv sembrano per il momento far parte di una guerra di nervi contro il governo dell’Iran. Speriamo.

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