L’attacco con droni di mercoledì sera alla base americana al Tanf ed attribuito da molti alla Forza Quds iraniana, secondo Michele Giorgio, NenaNews dal medio Oriente. «Non solo una vendetta contro gli Stati uniti per l’assassinio circa due anni fa del generale Qassem Suleimani, quanto un avvertimento a Israele affinché metta fine ai suoi raid aerei contro le postazioni dell’Iran in Siria»
Al Tanf vicino ai confini siriani con Giordania e Iraq, è parte dell’apparente impegno Usa contro lo Stato Islamico. Dopo la fine del controllo territoriale del Califfato su porzioni di Siria ed Iraq, la base di al Tanf ha continuato a operare principalmente per la raccolta di informazioni e per operazioni speciali contro le milizie sciite sostenute dall’Iran che hanno iniziato a stabilirsi vicino al confine siro-iracheno lasciando immaginare il loro futuro dispiegamento nei pressi del Golan occupato da Israele.
Tehran, scriveva ieri il quotidiano Yediot Ahronot di Tel Aviv nella sua edizione online, ha voluto far sapere di avere le capacità strategiche per colpire postazioni di Usa e di Israele. Quindi di sentirsi pronta al confronto militare.
Dell’Iran e del suo programma atomico hanno discusso ieri a Sochi il presidente russo Vladimir Putin e il premier israeliano Naftali Bennett. I colloqui si sono ovviamente incentrati sull’Iran e sulla situazione in Siria. Prima dell’incontro già Bennet aveva dichiarato: «Parleremo della situazione in Siria e del programma nucleare militare iraniano.
La Siria con Assad resa possibile dalla Russia, nella campagna militare in corso dal 2015. In Siria, Israele considera il coinvolgimento iraniano sulla sua frontiera settentrionale come una minaccia diretta e ha ripetutamente colpito strutture e convogli di armi collegati all’Iran e destinati alle milizie filo-iraniane Hezbollah del Libano. Ora Russia e Israele hanno creato una linea di comunicazione militare per coordinare le operazioni dell’aeronautica militare sulla Siria per evitare incidenti.
E certamente molto altro di cui i due protagonisti non sono interessati a raccontare al mondo.