Nei Balcani la linea sottile tra gruppi criminali ed élite politiche

«In alcuni paesi dei Balcani occidentali, i gruppi criminali e le élite politiche sono diventati sempre più interdipendenti». In some of the countries of the Western Balkans, criminal groups and political elites have grown increasingly interdependent.
«In particolare, le società di Serbia e Montenegro, scrivono Bojan Elek e Giorgio Fruscione, per l’Ispi, mentre il processo negoziale dell’Albania con l’UE è stato ritardato per anni, in parte a causa del ruolo del paese nei programmi globali di traffico di droga».

«The Crime-Politics Nexus Entrapping the Balkans»

Il rapporto tra criminalità e politica in diversi paesi dei Balcani, in uno studio dell’Istituto di studi di politica internazionale. Serbia-Montenegro per la parte slava, e Albania e Kosovo per la parte albanese, le situazioni più critiche individuate dagli autori. Secondo cui la Serbia sembra essere il caso più preoccupante «poiché la sua deriva autoritaria sembra attualmente difficile da invertire».

Lotta alla criminalità organizzata nei Balcani

«Tutti i paesi dei Balcani occidentali si sono, almeno ufficialmente, impegnati ad aderire all’Unione europea e hanno promesso di combattere frontalmente la criminalità organizzata, come uno degli impegni prioritari», la premessa di Bojan Elek. L’insistere della Commissione europea mentre i Balcani rimangono lo snodo centrale delle criminalità organizzate, ad esempio sul fronte del contrabbando di cocaina in Europa. e i rapporti che mostrano alti livelli di criminalità e bassa resilienza della società alla criminalità.

«Come mai i Balcani occidentali non riescono a fornire risposte adeguate alla criminalità organizzata?». ll regresso democratico nei Balcani che va avanti da anni, «all’ombra della stanchezza dell’allargamento dell’UE».

Matrimonio tra criminalità e politica

Il primo chiaro segnale dall’UE che qualcosa era andato storto è arrivato nel 2018, con la pubblicazione del punto di riferimento Credible Enlargement Perspective, un documento strategico della Commissione europea che intendeva dare nuova vita al vacillante processo di adesione. Il documento ha fornito una diagnosi del problema: «Oggi i paesi mostrano chiari elementi di legami tra criminalità organizzata e la corruzione a tutti i livelli di governo e amministrazione, nonché un forte intreccio di interessi pubblici e privati».

Nulla di nuovo sul fronte occidentale

«Il fatto che le istituzioni statali e le strutture criminali fossero indissolubilmente legate in tutta la regione non era un’informazione nuova, ma era la prima volta che il problema veniva riconosciuto e esplicitato dall’Unione Europea».
«Problema è che le élite politiche hanno preso il controllo dell’apparato statale e lo hanno soggiogato ai propri interessi privati, lasciando i cittadini impoveriti in un ambiente di libertà e diritti sempre più ridotti».

Mappa delle collusioni

  • Montenegro, dove l’uomo forte locale, il presidente Milo Djukanovic, ha costruito quello che alcuni hanno chiamato stato mafioso in quasi tre decenni di governo ininterrotto. Recentissimo cambio di governo, e poco dopo il clamoroso sequestro di 1 tonnellata di cocaina.
  • Kosovo, dopo il lungo governo dei leader di guerra, il nuovo premier Albin Kurti e l’attuale presidente Vjosa Osmani, promettono di «porre fine alla cattura dello stato endemica da parte di un’élite corrotta».
  • Serbia, con la guerra alla mafia in corso da un anno, il Partito Progressista Serbo al potere pare abbia iniziato una resa dei conti con il potere politico-criminale polpo cresciuto attorno dall’onnipotente presidente serbo Aleksandar Vucic.

Diabolico matrimonio criminalità e politica

«Come si può credere che governi con chiari collegamenti con la criminalità organizzata guidino gli sforzi per combattere questi stessi gruppi criminali?», la domanda chiave di Bojan Elek.

Paradosso e trucco

Un recente rapporto dell’UNODC, United Nations Office on Drugs and Crime, ha rilevato che il numero di accuse contro gruppi di criminalità organizzata nei Balcani occidentali è aumentato di sei volte, ma il numero di condanne definitive è stato dimezzato. «Il che significa che l’azione penale è dodici volte meno efficace di quella usato per essere».

Magistratura e controllo e politica

«Una delle possibili ragioni di ciò è la cattura statale della magistratura per cui, sotto la direzione politica, le forze dell’ordine arrestano e incriminano gruppi di criminalità organizzata per mostrare la loro determinazione all’UE, mentre i casi sono mal costruiti e hanno nessuna possibilità in tribunale».
«Com’è possibile che, nonostante il forte coinvolgimento della comunità internazionale, miliardi di aiuti allo sviluppo e valutazioni molto rigorose – ma eque – da parte dei burocrati di Bruxelles, questi terribili sviluppi siano passati inosservati e non affrontati per così tanto tempo?».

Sulla scia di Polonia e Ungheria

Per Jan-Werner Müller, professore di politica all’Università di Princeton, sul regresso democratico ungherese e polacco all’interno dell’UE si traduce bene nei Balcani occidentali.

Condividi:
Altri Articoli
Remocontro