Uk, Regno Unito ma non troppo, Natale senza tacchino per colpa del pollo Boris

Un Natale senza tacchino: «La Gran Bretagna imperiale sta per alzare bandiera bianca». Forse un po’ esagerato, ma la spocchia esuberante di Boris Johnson non ha fatto certo crescere le simpatie attraverso la Manica. E lo stesso Alfredo Luís Somoza, presidente dell’ ICEI, l’Istituto Cooperazione Economica che si occupa di cooperazione nell’agricoltura sostenibile, non lo dice apertamente ma lo fa trasparire: «Ve la siete cercata».

«Ve la siete cercata»

Non solo tacchino di Natale, o porco per salsicce, o quegli scaffali dei supermercati con tanti vuoti. E’ la follia arrogante da cui nasce tutto questa e molto altro a sconvolgere. «La Gran Bretagna imperiale, che si immaginava autarchica anche in materia di manodopera, sta per alzare bandiera bianca».

Ma come possono averlo solo pensato!

«Incredibile che un Paese quasi integralmente terziarizzato, che importa ben più della metà di quanto consuma, che esporta servizi finanziari, bancari e assicurativi e che per funzionare si serviva della manodopera delle ex colonie e dell’Europa comunitaria, abbia creduto di potersi sganciare senza contraccolpi dal suo grande mercato naturale, l’Unione Europea».

Eppure pollo Boris

Eppure Londra l’ha fatto davvero, cambiando le regole su merci e servizi e lasciando scoperti da un giorno all’altro centinaia di migliaia di posti di lavoro. Lo stesso Boris Johnson allora non ancora premier, che affermava che bisognava uscire dall’Unione al più presto, senza pensare alle conseguenze. Anzi, sostenendo che sarebbero state sicuramente positive.

Ragionamenti superati

«L’errore di tutti questi politici è stato ragionare con parametri superati, denuncia Alfredo Luís Somoza. Una volta un’economia forte, un esercito di rispetto e il prestigio internazionale erano sufficienti per poter stare da soli, e anche bene. Le materie prime che non si producevano si predavano, o quasi, dai Paesi coloniali e postcoloniali; e il personale di fatica lo si reclutava nei ceti bassi della società o con operazioni mirate di importazione di manodopera. Oggi tutto questo è stato superato dalla globalizzazione».

L’ascensore sociale, ma anche a scendere

Una popolazione molto istruita e qualificata ha necessità, come complemento, di immigrati che occupino i posti di lavoro lasciati liberi, sognando di salire sull’ascensore sociale. Ascensore a salire, ma anche a scendere. «Uscire da un mercato protetto, nel quale le tue merci viaggiavano senza problemi e dove potevi comprare come se fossi a casa tua, non è una questione che si risolve in pochi mesi».

L’arroganza con la quale la politica del Regno Unito ha sognato di far tornare il proprio Paese la potenza di un tempo si è scontrata contro il muro della realtà. E tanti saranno i feriti.

Condividi:
Altri Articoli
Remocontro