Austria: Il giovin cancelliere Kurz scoperto con le dita nella marmellata. Fonti pubblici 'anti truffa' per pagare sondaggi favorevoli falsi
Il giovin cancelliere Kurz scoperto con le dita nella marmellata

Austria, terremoto politico. Il giovin cancelliere Sebastian Kurz è indagato per corruzione, accusato di aver usato fondi pubblici per pagare una copertura mediatica favorevole e falsa. Indagato da mesi, ora per Sebastian Kurz il cerchio sembra stringersi.
Ieri mattina oltre un centinaio di poliziotti hanno perquisito gli uffici pubblici e privati del cancelliere e dei suoi collaboratori, il ministero delle Finanze e la sede centrale del suo ‘Nuovo Partito popolare’, con qualche vizio antico.
Pensare che già era stato ‘ammonito’, accusa di falsa testimonianza, per aver cercato di coprire il suo ex vice, Heinz-Christian Strache, leader del partito di estrema destra Fpoe, filmato a contrattare favori politici in cambio di soldi ad Ibiza.

L’ex vice cancelliere Strache, condannato per corruzione, e il cancelliere per ora in carica accusato di corruzione

Politica corrotta e giornalismo in vendita

Già l’accusa di falsa testimonianza alla commissione parlamentare di inchiesta sullo scandalo di Heinz-Christian Strache, ex vicecancelliere austriaco e leader del partito di estrema destra Fpoe, ormai ufficialmente condannato da un tribunale vero per corruzione. Ma quello parlamentare è un tribunale politico dove anche nelle sentenza valgono maggioranza a minoranza, deve aver pensato il giovin cancelliere senza paura, e senza vergogna. Problema che adesso ad accusarlo è la magistratura vera, accuse pesanti di peculato e corruzione, e la musica cambia.
Secondo Die Presse, l’inchiesta riguarderebbe anche l’ex ministra Sophie Karmasin e gli editori di Oesterreich, Helmuth e Wolfgang Fellner.

Soldi pubblici per comprare sondaggi favorevoli

Sottotitolo rude ma efficace dell’inchiesta, «come ti piglio per il sedere l’elettorato con sondaggi favorevoli e falsi a creare l’immagine vincente acchiappa voti». Sentite cosa succedeva a Vienna e dintorni, come riporta con puntiglioso scrupolo il settimanale Falter, per fortuna portatore di giornalismo non in vendita.

2018, ‘nuova Oevp’ vecchi vizi

  • Il portavoce dell’allora ministro delle Finanze Hartwig Loeger, ancora nuovo alle usanze della ‘nuova Oevp, lamenta che il giornale Oesterreich non abbia riportato la notizia del viaggio del ministro a Bruxelles.
  • Risponde l’allora capogabinetto Thomas Schmid: «Dipende dal fatto che non gli abbiamo ancora promesso dei soldi. Loro sono ancora a zero. Non hai ancora incontrato Helmut Fellner (il fratello del direttore che gestisce gli accordi sulle inserzioni, ndr)».
  • Il portavoce anima candida: «Non può essere vera questa cosa».
  • Schmid: «Sì invece, ti consiglio, vai a incontrare Fellner».
  • E ancora chiede il portavoce: «Come diavolo faccio ad avere il ministro sul giornale domani?
  • Schmid: «Helmuth Fellner per la grana, Wolfgang Fellner per il contenuto».

Indicazioni chiarissime. I due fratelli sono proprietari del quotidiano gratuito e più diffuso Oesterreich e della tv privata oe24 , ora tra i principali indagati dalla Procura anticorruzione. Avrebbero incassato attraverso gli accordi sulle inserzioni 1,3 milioni di euro.

Antico vizio del giovin birichino

Una storia iniziata nel 2016 quando Kurz era ancora ministro degli Esteri di una coalizione di governo guidata dai socialdemocratici (Spoe) da lui fortemente avversata, denigrata e infine fatta cadere, spiega nel dettaglio Angela Mayr. «Projekt Ballhausplatz, che in italiano sarebbe, ‘progetto palazzo Chigi’, tassello rilevante la cattiva stampa riversata sull’allora capo del partito e vicecancelliere Reinhold Mitterlehner, costretto alla fine a gettare la spugna. Per contrasto solo storie positive che esaltavano l’enfant prodige Kurz».

L’ex ministra per la sua di famiglia

Nel mirino degli inquirenti anche la ex ministra per la Famiglia Sophie Karmasin, nota sondaggista che per la Oevp faceva ritoccare i sondaggi pubblicati poi nel tabloid Oesterreich. «Erano motivati solo da ragioni partitiche e dovevano servire a far avanzare Kurz e i suoi confidenti più stretti» scrivono i magistrati.

La truffa coi soldi per la lotta alle truffe

I costi dell’operazione, che ammonterebbe a 140 mila euro, veniva scaricata sui contribuenti, con ricevute false che figuravano giusto sotto il titolo «Studio per la lotta alle truffe». Operazione coronata da successo, la Oevp ribaltata a destra, la Spoe fuori dal governo.

Projekt Ballhausplatz

La Procura: il cancelliere e il suo partito, si sarebbero comprati una copertura mediatica favorevole a se stessi e alla Oevp usando soldi pubblici. Le vittime dirette risultano dunque i contribuenti, che finanziavano la propria disinformazione

La procura ‘cellula di sinistra’

Dal canto suo il Partito popolare respinge ogni accusa, definendo «le perquisizioni una messa in scena per motivi politici, col solo intento di danneggiare il partito e Sebastian Kurz». La procura quindi sarebbe una «cellula di sinistra».

Cancelliere truffa, per il Der Standard

Leggendo l’atto della procura si arriva alla conclusione che Kurz sia diventato cancelliere con mezzi illeciti, commenta il quotidiano viennese Der Standard . I partiti di opposizioni, Spoe, Fpoe e Neos chiedono le dimissioni immediate di Kurz. I Verdi, alleati di coalizione, hanno difeso l’operato della procura, ma ancora tengono in vita il governo, malgrado la loro base sia in subbuglio. Resa dei conti politica ormai ineludibile a salvare quel poco che resta di credibilità politica dell’Austria in Europa e nel mondo.

Tags: Austria Kurz
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