Romania in emergenza Covid chiede aiuto all’Europa mentre cade il governo di centrodestra
Romania in emergenza Covid (per chi si illudeva fosse finita), chiede aiuto a Paesi Ue. Sospesi interventi chirurgici non urgenti. Tutti i reparti sono pieni. Solo tre i letti di terapia intensiva disponibili in tutta la Romania, secondo i media locali. Per questo il paese balcanico, per voce del segretario di stato, il medico romeno di origine arabo-palestinese, Raed Arafat, chiede aiuto ai paesi dell’Unione Europea. Nel frattempo la politica apre una pericolosa crisi di governo col voto di sfiducia al premier Florin Citu.
Il premier rumeno dimissionato Florin Citu
Supporto di medicinali e ossigeno
Chiesto supporto per i medicinali, soprattutto il Tocilizumab, usato per il trattamento del Covid, e le bombole per l’ossigeno. Addirittura, pensato il trasferimento di alcuni pazienti all’estero per la mancanza di posti nelle terapie intensive. Solo i malati di cancro e quelli che hanno bisogno di dialisi seguiranno il percorso di cure normale. Dopo una irresponsabile rilassatezza, nuovo giro di vite del governo che ha imposto l’uso della mascherina in tutti gli spazi pubblici e il coprifuoco notturno. Chiusi i bar e i pub, resteranno aperti ristoranti, cinema e teatri ma a capacità ridotta con solo il 50% della capienza, e solo per coloro che hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino.
Record di contagi, oltre 12mila in 24 ore, con i casi decuplicati nel giro di un mese e le terapie intensive letteralmente al collasso. Finora solo il 27,6% è immunizzato, ma nessun Green pass a tutela della salute altrui.
Intanto cade il governo
Un quasi plebiscito parlamentare contro il primo ministro di centro-destra Florin Citu sostenuto dall’insolito sodalizio tra i suoi ex alleati liberal-democratici ed europeisti dell’Usr-Plus, il Partito social-democratico, e l’ultradesta populista del partito Aur. Divergenze sul piano di rilancio europeo e sulla gestione del covid. La notizia arriva in una giornata nera sul fronte dei contagi. Polemica tra i partito della ex maggioranza sul ministero della Salute lasciato senza responsabile per polemiche tra partiti, nel bel mezzo di una gravissima crisi sanitaria.
La Costituzione e la politica
Ora il presidente Klaus Iohannis proverà a dare l’incarico a un nuovo primo ministro: secondo la costituzione, nel caso in cui il parlamento rumeno rifiutasse per due volte i candidati indicati dal presidente, la Romania dovrà andare a elezioni anticipate. Diverse ipotesi su cosa succederà adesso: potrebbe formarsi una nuova coalizione di centrodestra con altro premier, oppure una coalizione tra i partiti di centrodestra e centrosinistra con un primo ministro socialdemocratico. Mentre Iohannis porterà avanti le consultazioni, comunque, Citu resterà primo ministro ad interim per 45 giorni.
I No Vax rumeni
Un forte zoccolo duro di no-vax e ultima per popolazione vaccinata in Europa, oggi dentro una nuova, drammatica ondata di Covid con migliaia di casi giornalieri registrati, ospedali che tornano a riempirsi e i decessi che sono saliti esponenzialmente nelle ultime due settimane, con il ritorno dell’autunno. La Romania, 19,5 milioni di abitanti, può contare solo sul 28,15% di popolazione protetta con le due dosi di vaccino ed è, quindi, travolta dalla nuova ondata di Covid forte della variante Delta, come noto molto più contagiosa e per questo pericolosa.