Il sottomarino di Leonardo prima di litigare con Biden e con l’Australia
Il sommergibile di Leonardo prima di litigare con Biden e con l’Australia

Chiarito che l’attuale premier australiano Morrison è un personaggio della scuola di Trump la cui parola data e l’impegno preso valgono quanto la sua sincerità, quanto una banconota da due dollari, direbbero in America.
E aggiunto che l’americano Biden, con tutti quei sommergibili nucleari che andranno su è giù per l’Indo-Pacifico (presto anche quelli giapponesi, vedrete), ha combinato un grosso guaio per tutta l’umanità, andiamo a nobilitarci con l’incommensurabile Leonardo a scoprire il mondo sotto il pelo dell’acqua. Purtroppo, quasi sempre e fini di guerra.
Chiarendo infine che Sottomarino è un mezzo navale nato per navigare sott’acqua, mentre il Sommergibile è un mezzo navale che va anche sott’acqua.

Le componenti del Sottomarino Meccanico, da Leonardo3

Aristotele e Leonardo

Sembra che il primo a pensare che fosse possibile trascorrere un certo tempo sott’acqua muovendosi normalmente (o quasi) sia stato il filosofo greco Aristotele. In realtà si tratta di una leggenda, ma la soluzione tramandata consisteva nell’utilizzare una botte priva di uno dei due fondi, accuratamente cosparsa di pece e quindi impermeabilizzata: immersa nell’acqua dalla parte aperta la botte, come uno scafo rovesciato, avrebbe costituito una bolla d’aria all’interno della quale prendere posto. Si trattava di uno strumento assai simile all’attuale «campana», ancora utilizzata per lavori sottomarini. Se ci furono sperimentazioni, nessuno ne riporta testimonianze e per avere il primo progetto di un mezzo meccanico capace di muoversi sott’acqua, sebbene appena sotto il pelo, per forare il fasciame delle navi si dovette attendere Leonardo da Vinci. Leonardo progettò anche delle complicate tute da palombaro offrendo il progetto alla Serenissima Repubblica di Venezia per combattere il turchi. Il progetto non fu mai realizzato e i turchi rimasero per secoli a infastidire i veneziani.

Rivoluzione americana e Napoleone

Durante la rivoluzione americana un altro inventore tentò di realizzare un mezzo subacqueo per affondare navi: nel 1775 l’americano David Bushnell costruì un guscio (battezzato «Turtle», tartaruga) per attaccare vascelli inglesi. Non funzionò e fu abbandonato, ma fu un altro americano, Robert Fulton, a presentare a Napoleone un natante subacqueo da guerra. Lungo sei metri e largo un po’ meno di due e capace di immergersi per otto ore a sei o sette metri di profondità. Il «Nautilus» nel 1801 dimostrò le proprie capacità davanti ad una esigente commissione di ammiragli e alti ufficiali di marina: la nave attaccata fu danneggiata seriamente, ma il mezzo nel corso della prove non si immerse tanto d risultare ‘invisibile’ e rivelò difficoltà di manovra. Non se fece nulla anche questa volta: Napoleone non solo non sbarcò mai in Inghilterra, ma fu sconfitto da Nelson a Trafalgar.

La guerra civile americana

Gli stati confederati durante la guerra civile americana furono stretti dal blocco continentale: le navi del Nord impedivano a qualunque imbarcazione di intrattenere commerci con il Sud. Prima mancarono le materie prime e poi fu la fame. Costruire nuove navi da guerra per combattere le navi del Nord ferme davanti alle coste assediate era del tutto impossibile, ma era comunque necessario forzare il blocco. Nella rada del porto di Charleston si tentò di attaccare la marina yankee con un sommergibile. Nel 1861 fu progettato un primo mezzo subacqueo che, dopo una serie di insuccessi, solo nel 1864, quasi alla fine della guerra, fu pronto. Mosso dallo stesso equipaggio a forza di braccia azionando un albero centrale che muoveva un’elica, il sommergibile «Hunley» nella notte del 17 febbraio 1864 mosse contro le navi nordiste. L’«Hunley» riuscì ad entrare in contatto con nave facendo esplodere una carica esplosiva che portava a prua. La nave affondò, ma il sommergibile scomparve. Fu recuperato nel 2000, dopo quasi un secolo e mezzo di ricerche, ed ora si trova in un museo. Meno di due mesi dopo, il 9 aprile 1865 ad Appomatox House. il generale Lee si arrese al generale Grant e finì la guerra.

Holland e la Royal Navy

Il vero padre del moderno sommergibile fu sempre un americano, ma di origini irlandesi. Per questo – si disse – nutriva una sorta di ossessione nel desiderio di realizzare un’arma che sconfiggesse la potente marina di Sua Maestà britannica. Escogitò una soluzione per permettere ai battelli di immergersi utilizzando serbatoi applicati allo scafo che, riempiendosi o svuotandosi per mezzo dell’aria compressa, appesantivano o alleggerivano la struttura. Il primo sommergibile con questo avanzato sistema fu pronto nel 1907 e anche dotato di periscopio, ma si pose il problema dell’armamento. I migliori siluri al mondo erano infatti prodotti dalla fabbrica inglese Whitehead e cominciò allora la corsa agli armamenti subacquei perché ogni nazione voleva dotarsi di propri siluri. Scoppiata la Prima guerra mondiale l’arma subacquea mostrò la sua terrificante efficacia: il 7 maggio 1915 il sommergibile tedesco U 20 affondò il transatlantico «Lusitania» causando la morte di circa milleduecento persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio.

Poi furono gli U-Boot nazisti della seconda guerra mondiale e i sottomarini nucleari di oggi: l’attualità spesso mostruosa dell’ingegno umano applicato alla distruzione dell’altro. Senza Leonardo da Vinci.

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