Questa volta Kim ha fatto un salto di qualità, di quelli che fanno rumore. Esaltante per lui, ma decisamente preoccupante per il resto del pianeta. La Corea del Nord sarà alla fame, ma due giorni fa ha testato un nuovo missile balistico, di tipo “ipersonico”. Stiamo parlando di un vettore capace di portare bombe atomiche e di raggiungere velocità strabilianti (fino a 8 mila chilometri orari). Con queste caratteristiche, il missile (denominato “Hwasong 8”) è molto più difficile da intercettare. La notizia, diffusa con grande spolvero dall’agenzia nazionale di stampa di Pyongyang (la KCNA), non ha colto totalmente alla sprovvista gli analisti.
Già a gennaio, infatti, Kim Jong-Un aveva anticipato la possibile evoluzione del sofisticato programma di armamenti nordcoreano, in questa direzione. Nel frattempo, erano già stati sviluppati (e testati) i missili da crociera (cioè con traiettoria non balistica) a lungo raggio e, addirittura, l’installazione di vettori “cruise” su treni che, spostandosi continuamente, avrebbero reso vano qualsiasi attacco preventivo. Tra le altre cose, lo “Hwasong 8” è stato dotato di un sistema di alimentazione aggiuntivo, che lo rende “schierabile” sul campo in pochi minuti. Pronto all’uso, insomma.
In ogni caso, la politica militare di Pyongyang sta subendo un’escalation impressionante, soprattutto da un punto di vista tecnologico. Lo ha ribadito, indirettamente, alle Nazioni Unite, l’inviato Kim Song, il quale ha affermato, ancora una volta, che il suo Paese “ha tutto il diritto di sviluppare nuove armi”. Certo, avere dimostrato la capacità di lanciare un missile balistico “ipersonico”, aumenta decisamente il potere contrattuale del “Giovane leader” nei confronti degli Stati Uniti e dei “vicini” (Corea del Sud e Giappone, in particolare). Solo gli Usa, la Cina e la Russia mostrano oggi di possedere questo tipo di vettori. Si tratta, a volte, di traguardi raggiunti di recente.
Putin, per fare un esempio, ha testato uno dei suoi missili “ipersonici” facendolo lanciare da una fregata nel Mar Bianco. Secondo gli esperti, il vettore è riuscito a raggiungere la velocità di 8.659 Km/h. Ankit Panda (Stanton senior fellow, del Carnegie Endowment for International Peace) afferma che lo “Hwasong 8” è una nuova sfida, perché più difficile da intercettare. Inoltre, rappresenta l’esempio più concreto della volontà di Kim Jong-Un di perseguire un disegno di raffinata escalation tecnologica, in campo missilistico. La replica dello Stato maggiore sudcoreano, tuttavia, è stata molto compassata.
Gli Alti comandi di Seoul si sono detti sicuri che per sviluppare lo “Hwasong 8” ci vorrà ancora del tempo e che, comunque, il loro Paese e gli Usa sono perfettamente in grado di intercettare e abbattere missili nucleari “ipersonici”. A questo proposito, Yang Uk, un’analista del Korea Defence Forum, citato dal South China Morning Post, ha detto che “Kim sta bluffando per impressionare i potenziali avversari”. Secondo Uk, i numerosi problemi che accompagnano lo sviluppo di un missile ipersonico (surriscaldamento, instabilità di assetto) richiedono ancora molto tempo per essere risolti dagli ingegneri militari di Pyongyang.
Che la strategia del “Giovane leader” sia diventata ancora più aggressiva, passando da Trump a Joe Biden, è testimoniato anche dall’allarme lanciato dall’Agenzia atomica internazionale: la Corea del Nord avrebbe ripreso la produzione di plutonio per fabbricare, si pensa, nuove bombe atomiche. Mira non solo a far ammorbidire le sanzioni economiche, ma anche a entrare, ed essere accettata stabilmente, nel “club” degli Stati dotati di armamento nucleare. Con l’obiettivo di avere non solo un deterrente credibile ma, a essere chiari, anche per poter esercitare una forma permanente di ricatto.