Israele all’Onu, contro l’atomica iraniana anche la guerra
Israele all’Onu: «Contro l’atomica iraniana anche la guerra»

Esclusiva israeliana della bomba atomica in Medio Oriente. Nel suo discorso ieri all’Onu il premier israeliano Naftali Bennett ha ribadito che il suo paese non permetterà all’Iran di dotarsi di armi atomiche. Intanto, dopo i cinque palestinesi uccisi domenica, campagna di arresti in Cisgiordania.
Scarcerata dopo quasi due anni la deputata palestinese Khalida Jarrar
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Meno teatro di Netanyahu, stessa sostanza

Senza disegni di bombe sul punto di scoppiare come fece qualche anno fa il suo predecessore Benyamin Netanyahu per denunciare il programma nucleare iraniano, stessa sostanza. All’Assemblea Generale dell’Onu Naftali Bennett ha dichiarato al mondo che Israele è pronto a colpire l’Iran per impedirgli di darsi un’arma atomica. «Il programma nucleare iraniano -secondo Bennett-, è a un punto critico. Tutte le linee rosse sono state superate». L’Iran – ha affermato il premier – sta violando gli accordi di salvaguardia dell’Aiea, tralasciando di ricordare che quegli accordi furono stracciati dagli Stati Uniti di Trump, su spinta del predecessore Netanyahu.

Sintesi finale sottolineata da Michele Giorgio, di Nena News, «Non permetteremo all’Iran di acquisire l’arma nucleare».

A Biden: ‘Con gli Stati Uniti o senza’

All’Onu Bennett lancia messaggio incrociati. Primo: il suo governo non esiterà ad attaccare l’Iran se e quando lo riterrà necessario, anche senza la partecipazione degli Usa. Risposta quasi da avvertimento a Joe Biden, la cui amministrazione vuole tentare di rilanciare il Jcpoa, l’accordo sul programma nucleare iraniano da cui gli Usa sono usciti nel 2018 per decisione di Donald Trump. Ma il negoziato stenta a dare risultati, la distanza tra Stati uniti e Iran resta ampia e, secondo Bennett, le possibilità di arrivare a nuovo accordo si sono assottigliate. Dunque, opzione militare unilaterale, anche se l’Iran nega di volersi dotare di ordigni nucleari e non ci sono prove che lo stia facendo in questo momento in segreto come denuncia Tel Aviv.

Piuttosto –sottolineano fonti internazionali-, sarebbe Israele a possedere in segreto, tra cento e duecento bombe atomiche.

Tanto Iran, innominati palestinesi

«Bennett ha pronunciato 23 volte la parola Iran e non ha mai fatto riferimento ai palestinesi che vivono sotto occupazione militare israeliana da 54 anni». Neppure una parola per replicare al palestinese Abu Mazen che la scorsa settimana, nel suo discorso all’Onu, aveva intimato a Israele di ritirarsi entro in anno dai Territori palestinesi occupati. «Bennett ha preferito elogiare il suo paese che ha descritto come un «faro in un mare in tempesta, un faro di democrazia e parlato degli israeliani come di un popolo che vuole condurre una buona vita e contribuire a un ‘mondo migliore’». Anche se …

«di tanto in tanto (gli israeliani) possono aver bisogno di lasciare il loro lavoro e dire addio alle famiglie per correre sul campo di battaglia».

Campagna repressiva in Cisgiordania

«Un tono assolutorio scelto a poche ore di distanza dall’avvio della campagna repressiva scattata nella Cisgiordania occupata dopo l’uccisione di cinque palestinesi, descritti dall’esercito israeliano e dallo stesso Bennett come militanti di Hamas sul punto di compiere un grave attentato», segnala Michele Giorgio. «Si tratta dell’escalation più significativa da maggio, quando le proteste scoppiate nelle città palestinesi all’interno di Israele, in Cisgiordania e Gerusalemme Est sono sfociate in un nuovo conflitto armato tra lo Stato ebraico e Hamas». Cronaca seminascosta: ieri mattina sono stati arrestati cinque palestinesi a Biddu altri nove a Jenin, Arrabe e altre località cisgiordane.

Segnale in controtendenza

Ha lasciato il carcere invece la deputata palestinese e dirigente del Fronte popolare, la formazione di sinistra, Khalida Jarrar, detenuta da quasi due anni.

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