URSS e USA via dall’Afghanistan: due ritirate a confronto

La ritirata delle truppe sovietiche dall’Afghanistan, raccontata su ‘Sputnik Italia’, che non è forse il massimo della imparzialità, ma in questo caso cita eventi storicamente incontestabili. E il giornalista americano Max Parry che denuncia, «ll raffazzonato e disorganizzato ritiro delle truppe statunitensi da Kabul si pone in netto contrasto con la modalità in cui nel febbraio del 1989 l’URSS lasciò l’Afghanistan».

Ironie macabre della storia

Circa 40 anni fa Washington pianificò di creare un ‘pantano vientamita’ in cui spingere l’Unione sovietica in Afghanistan. «Operazione Cyclone, armando e finanziando i ribelli afghani, avviata alcuni mesi prima che le truppe sovietiche entrassero nello stato centroasiatico ‘su richiesta di Kabul’», e stiamo citando dalle memorie dell’ex vicedirettore della CIA Robert Gates.

Pessime intenzioni, costi quel che costi

L’ex consulente alla sicurezza nazionale Usa de ruggenti anni della Guerra fredda, Zbigniew Brzezinski, nel 1998 rammento che l’obiettivo americano di allora era proprio «di provocare l’intervento dell’esercito sovietico». L’URSS in Afghanistan finì a sua volta nei guai, ma dopo 10 anni di guerra, le forze sovietiche si evitarono una sconfitta umiliante alla vietnamita (o all’afghana attuale), ponendo fine agli scontri con un ritiro ordinato tra il 15 maggio 1988 e il 15 febbraio 1989.

Ritirata sovietica, ostacoli e trappole

Sebbene gli Accordi di Ginevra stabilissero le esatte tempistiche dedicate all’evacuazione sovietica alle quali Mosca si attenne, «gli USA in realtà violarono l’accordo continuando a inviare armamenti ai jihadisti». denuncia ancora Max Parry. L’allora generale sovietico. «Gli americani fecero il possibile per assicurarsi che il ritiro non avvenisse o che, se anche avvenisse, i sovietici riportassero ingenti perdite», ricorda il generale Boris Gromov, l’ultimo comandante della quarantesima divisione in Afghanistan, in una sua intervista nel 2019.

Accordi segreti, Massud o i talebani

Sempre il generale Gromov ha rivelato che la leadership militare sovietica aveva mantenuto contatti con i leader del ‘Peshawar Seven’, alleanza politico-militare dei Mujahideen afghani. In particolare, un accordo con Ahmad Shah Massoud, leader afghano che portava avanti la lotta contro le forze sovietiche nella Vallata del Panjshir e che poi si batté contro i primi talebani più di 20 anni fa. I Mujahideen mantennero la loro parola e garantirono alle truppe sovietiche un passaggio sicuro. Mentre non è affatto chiaro quali siano stati gli accordi tra il governo Biden e la leadership politico-militare talebana, denuncia Parry.

Cosa ognuno si è lasciato dietro

«L’esercito sovietico ha lasciato un governo relativamente stabile a presidiare il Paese», osserva ancora il giornalista. Il governo pro-sovietico di Mohammad Najibullah che resse il Paese e dispose di una resistenza armata contro i Mujahideen fino all’aprile del 1992. Nell’Afghanistan americano, l’ex presidente afghano Ashraf Ghani ha lasciato la capitale violando i precedenti accordi di trasferimento del potere. Secondo funzionari russi presenti a Kabul –accusa di Sputnik- Ghani tentò di portare con sé una grande somma di denaro mentre fuggiva dal Paese.

Operazione Cyclone boomerang

Washington in difficoltà, analisi spesso sospette, fonti post sovietiche o post trumpiane che siano, e per noi l’ancoraggio con la storia. Furono i vertici politici di Washington, 40 anni fa, ad aver armato, addestrato e aiutato i Mujaheddin afghani negli anni ’80, in gran parte i futuri talebani di oggi. Ma già nel 1998 Zbigniew Brzezinski dichiarava di non rimpiangere che la guerra sotto copertura degli USA in Afghanistan si fosse trasformata nell’emergenza talebana.

«Cosa dovrei rimpiangere?, -si chiedeva Brzezinski-. Quell’operazione segreta fu un’ottima idea. Fece in modo di far cadere i russi nella trappola afghana e ora dovrei rimpiangerla?… Cos’è più importante quando si fa la storia mondiale? I talebani o il crollo dell’impero sovietico?». Adesso quale impero verso il crollo?

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