
Terremoto di magnitudo 7.2 che ha colpito Haiti due giorni fa. Si scava ancora tra le macerie anche se con il passare delle ore si affievoliscono le speranze di trovare persone ancora vive. Sono 1.297 le vittime ufficiali finora accertate, disseppellite dalle macerie, ma i ‘dispersi’ sono ancora migliaia. Gli ospedali hanno accolto oltre 5.700 feriti e non sono più in grado di accogliere e curare altri.
Dichiarato lo stato d’emergenza che resterà in vigore per un mese in un paese già gravemente provato da una profonda crisi civile e politica: solo un mese fa l’uccisione del presidente despota Moise. Il terremoto di sabato è stato più forte ma il suo epicentro è stato più lontano dalla capitale rispetto alle micidiali scosse del 2010 che hanno ucciso più di 220 mila persone. Il timore è che la situazione si possa ulteriormente aggravare nelle prossime ore, a causa del previsto arrivo della tempesta tropicale Grace.
Il precario governo in carica, tra le disgrazie di questa terra sfortunata, ha diffuso la notte scorsa una ‘allerta gialla’ per l’imminente passaggio del ciclone Grace, declassato per ora a tempesta. Secondo il Centro nazionale degli uragani (Nhc) della Florida, ieri Grace ha perduto parte della sua forza ed è stato declassato da tempesta tropicale a depressione tropicale. Il suo passaggio sulle province settentrionali di Haiti, indica l’ultimo bollettino del Nhc, avverrà oggi a fine giornata. La tempesta è accompagnata da venti fino a 55 km/h e da forti piogge che in determinate circostanze potranno provocare straripamento di fiumi, inondazioni e smottamento di terreno.
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