
«I cubani sono scesi in piazza, a migliaia, per la prima volta da quasi 30 anni, protestando apertamente contro il governo rivoluzionario. E questo a risposto come fa da sempre: con cariche della polizia, arresti, chiusura di Internet, accuse agli americani», la sintesi di Elena Molinari su Avvenire.
Si è registra anche la prima vittima. Lo hanno reso noto le autorità. Un uomo di 36 anni è morto lunedì alla periferia de L’Avana, ha riferito il ministero degli Interni cubano. Secondo l’agenzia di stampa di Stato, «aveva preso parte ai disordini».
«Come se la pandemia non esistesse in tutto il mondo, la mafia cubano-americana, pagando molto bene sui social network, ha creato un’intera campagna e ha convocato le manifestazioni e assoldato mercenari per destabilizzare», ha detto il presidente Miguel Díaz-Canel, al potere da aprile e primo leader del Paese a non appartenere alla famiglia Castro dopo i decenni al potere di Fidel e Raúl. Anche la Russia ieri ha messo in guardia contro qualsiasi «interferenza esterna» a Cuba. Díaz-Canel ha anche invitato i rivoluzionari fedeli al governo, «a scendere in piazza e a combattere per le strade».
Sarebbero stati loro ad attaccare i cortei di protesta, con decine di feriti. «Siamo profondamente preoccupati per gli appelli alla violenza a Cuba», ha twittato il Dipartimento di Stato, che non apre alcun varco sul fronte embargo.
Joe Biden, parlando della situazione a Cuba per la prima volta da quando ha assunto la presidenza Usa, evita a sua volta il problema sanzioni: «I cubani stanno coraggiosamente affermando i diritti fondamentali e universali, inclusi quelli di protestare pacificamente e determinare liberamente il proprio futuro, che devono essere rispettati». Il rispetto Usa dei diritti dei cubani e del libero commercio non sono stati affrontati.
Il tema non stato discusso al Consiglio Affari esteri dell’Ue, ma l’alto rappresentante Josep Borrell ha chiesto di Cuba «di autorizzare le manifestazioni pacifiche e ascoltare lo scontento».
Cuba affronta la peggior crisi economica da decenni, che si somma all’aumento dei contagi di Covid-19, mentre subisce le conseguenze delle sanzioni imposte dall’amministrazione Trump.
«La novità di queste proteste è che a scendere in strada sono stati soprattutto i più giovani, sfilando nelle strade del centro dell’Avana urlando ‘libertà’, ‘Patria e vita’, titolo di una canzone contro il governo».
L’Associated Press ha dato notizia di un’aggressione da parte di sostenitori del governo a un suo cameraman e di un fotografo dell’agenzia ferito dalla polizia. Human Rights Watch ha confermato segnalazioni di almeno 20 persone arrestate.