Wembley Italia-Inghilterra Covid
A Wembley Italia-Inghilterra contro Covid. Allarme scienziati. Azzardo Boris-Uefa sulla pelle altrui

La crescita dei contagi nel Regno Unito appare sempre più allarmante, eppure – contrariamente a quanto chiesto da molti esperti e scienziati – Wembley questa sera è pronto ad accogliere 60mila tifosi per la finale di Euro 2020. Una scelta, quella del governo di Boris Johnson, criticata da chi sottolinea come anche nelle giornata di ieri si siano registrati oltre 32mila nuovi casi, cresciuti del 30% negli ultimi sette giorni sotto la spinta infettiva della variante Delta.

Boom di contagi in Gb, si teme focolaio Wembley

Wembley pieno al 75%: alla vigilia della finale di Euro 2020 altri 32mila contagi in Gran Bretagna. E altrettanto netto appare il rialzo dei ricoveri ospedalieri, aumentati addirittura del 56%, spiega nei dettagli l’agenzia ANSA. Numeri che preoccupano, ma destinati a non modificare la macchina organizzativa in vista della finale di Wembley.
Nonostante ci sia chi – come Paul Elliott, docente di epidemiologia all’Imperial College di Londra – è convinto che l’atto finale dell’Europeo rischi di tramutarsi in un’esplosione di contagi, al pari (o persino peggio) di Atalanta-Valencia del febbraio 2020.
«I nostri test, condotti in Scozia, hanno evidenziato come i grandi eventi al chiuso, e quelli dove i contatti ravvicinati sono inevitabili, favoriscano la trasmissione del virus – ha dichiarato all’ANSA il professor Paul Elliott -. E’ certamente possibile che dopo la finale si assista ad un aumento dei contagi, soprattutto tra i giovani maschi, che assistono in maggioranza a partite di calcio».

Ora soprattutto i più giovani a rischio

Questa sera, nello stadio londinese, sono attesi fino a 60mila spettatori, il 75% della capienza massima, come già in occasione delle due semifinali europee. Gli ingressi saranno riservati a chi già interamente vaccinato da almeno due settimane, o in possesso dell’esito negativo di un tampone antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti. Norme opportune, ma non sufficienti, sostiene Stephen Reicher, membro di un comitato scientifico di monitoraggio della pandemia.
«Uno dei problema in questo momento è che il messaggio del governo sembra suggerire che ormai sia passato tutto; che si può decidere liberamente, se indossare o meno la mascherina. E’ ovviamente qualcosa che non diremmo mai, perché questo è il momento di insistere. Soprattutto per quanto concerne i vaccini, sono cruciali, importanti. E negli spazi sovraffollati, bisogna continuare ad indossare la mascherina».

Delta in Europa fra tifosi e in vacanza

Aumentano le segnalazioni in Europa dei casi da variante delta, in particolare fra tifosi e in vacanza. E’ una circolare del ministero della Salute a rendere nota la situazione di allerta. Le autorità sanitarie finlandesi ad esempio, riferiscono di numerosi casi di covid tra i circa 4500 tifosi di UEFA EURO 2020 di ritorno dalle partite in Russia.
«Le autorità dei Paesi Bassi riportano un notevole aumento di casi tra studenti di ritorno da Palma di Maiorca (Spagna) e dall’Algarve (Portogallo). Tutti hanno riferito la partecipazione ad attività di svago, come eventi organizzati su larga scala come concerti e feste».
In Europa il 70% delle nuove infezioni da SARS-CoV-2 sarà dovuto a variante delta (B.1.617.2) entro l’inizio di agosto ed il 90% entro la fine di agosto. Ogni allentamento durante i mesi estivi delle misure «senza un contemporaneo aumento dei livelli di vaccinazioni complete nella popolazione, potrebbe portare ad un repentino e significativo aumento dei casi COVID-19 in tutte le fasce d’età, soprattutto sotto i 50 anni, con un incremento associato dei ricoveri e decessi».

Malta, bloccati almeno 120 italiani

Sale il numero di italiani in quarantena a Malta dal 9 luglio: ora sono tra 120 e 130 i connazionali che si sono messi in contatto con l’ambasciata italiana. Circa 50 sono positivi al Covid, mentre gli altri sono in isolamento perché entrati in contatto con persone contagiate. Solo alcuni sono maggiorenni.
Le comitive di teenager tornate a Malta, principalmente per partecipare a scuole estive di inglese, sono ritenute responsabili di almeno 9 focolai individuati sull’isola. Il 90% dei 252 casi attivi riguarda infatti giovani stranieri entrati nel Paese con un test molecolare negativo. Tra loro c’erano anche 21 italiani under18 che sono risultati positivi e sono stati messi in quarantena con altri 50 compagni di viaggio minorenni. Ora i numeri stanno crescendo.

Altro azzardo in lingua inglese

Il quadro della ripresa dei contagi e dei nuovi focolai preoccupa La Valletta che, anche dopo il duro attacco dell’Associazione dei medici maltesi che aveva bollato l’apertura al turismo come una mossa “dilettantistica”, ha deciso una netta stretta. Il vicepremier e ministro per la Salute, nonché medico, Chris Fearne ha annunciato che, da mercoledì prossimo, a Malta si potrà entrare soltanto con un certificato di vaccinazione (maltese, Green Pass Ue o della britannica Nhs) completata da almeno 14 giorni. Diventando il primo Paese europeo a farlo. Inoltre ha disposto, dallo stesso giorno, la chiusura di tutte le scuole di lingua.

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