Biden al vertice Nato ma chi fa da se fa per tre: aiuti militari Usa all’Ucraina
Biden al vertice Nato ma chi fa da se fa per tre: aiuti militari Usa all’Ucraina

Nato, l’America di Biden torna protagonista al vertice militare della Alleanza atlantic, che -secondo il presidente Usa-, affronta le sfide di Russia e Cina. Il segretario generale Nato in scadenza, Stoltenberg, gli fa coro: «Rapporti con Russia ai minimi storici». E dopo il quadriennio di Trump, il capo della Casa Bianca cerca di restituire agli Usa il ruolo che hanno esercitato sull’Alleanza militare da settant’anni a questa parte. Ma non fidandosi del tutto, sul fronte della sua superprotetta Ucraina, fa da se.

Ucraina-Stati Uniti, doni d’estate

Venerdì scorso il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato un nuovo pacchetto di assistenza militare all’Ucraina da 150 milioni di dollari. Radar anti-artiglieria, sistemi anti-drone, apparecchiature per la guerra elettronica e dispositivi per la sicurezza delle comunicazioni, oltre che programmi di addestramento e misure per rafforzare le basi dell’aeronautica.

Sempre la cattiva Russia

«Scopo del finanziamento, spiegano da Washington, è garantire l’integrità territoriale di Kiev, tutelarne i confini e potenziarne la collaborazione con la Nato. Tutti e tre i propositi sono indirizzati alla Russia», riferisce Marco Dell’Aguzzo  su EastWest.

Il 1° marzo altri 150 milioni

«Il 1° marzo scorso il dipartimento della Difesa americano aveva già annunciato, con le stesse motivazioni, un pacchetto da 125 milioni all’Ucraina, che prevedeva anche due pattugliatori navali armati modelli Mark VI, utilizzati dalla Marina degli Stati Uniti».

Axios da Arlington, Virginia

Ad aprile Axios, il sito web di notizie americano con sede nella contea di Arlington, in Virginia, aveva rivelato le esercitazioni militari della Russia nel mar Nero, in prossimità di rotte commerciali, parlandone come di manovre potenzialmente destabilizzanti per l’economia ucraina.

Biden, Zelensky e la Nato

Prima di partire per l’Europa per partecipare al G7 e incontrare successivamente il Presidente russo Vladimir Putin, Joe Biden ha parlato al telefono con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky per ribadirgli – ancora – il sostegno di Washington alla sovranità di Kiev, precisa East-West.

Zelensky e Nord Stream 2

«Zelensky non ha tuttavia gradito la decisione della Casa Bianca di ritirare le sanzioni verso la società che si occupa della realizzazione del Nord Stream 2, il gasdotto sotto il mar Baltico che collegherà direttamente la Russia alla Germania», analisi scontata, come lo era stata la decisione russa e tedesca di sottrarsi  al ruolo incerto e altalenante  di intermediario energetico dell’Ucraina.

Marginalizzazione senza accordo con Mosca

 Rischio evidente, una possibile marginalizzazione di ruolo e grave impoverimento del Paese senza  la royalty degli oleodotti russi. L’accordo sul transito di gas tra Kiev e Mosca scadrà nel 2024. Potrebbe anche venire esteso (meglio due strade diverse che una sola) ma non è detto. «Il coltello è nelle mani russe, e Putin ha dichiarato che l’Ucraina deve dare prova di buona volontà». Gli accordi dei Minsk che Kiev di fatto non rispetta.

Biden-Putin prima di Zelensky

Zelensky avrebbe fortemente voluto un incontro di persona con Biden prima del vertice tra quest’ultimo e Putin, ma era pretendere troppo, con sgarbo Usa già prima del difficile faccia a faccia. «Una riunione ci sarà, ma dopo: il Presidente ucraino sarà alla Casa Bianca a luglio, come già anticipato dal consigliere per la sicurezza nazionale americano Jake Sullivan».

Bugie su MAP e Nato a gambe corte

Telefonata di lunedì scorso tra Biden e Zelensky e immediato inciampo diplomatico. Nella trascrizione riportata da Kiev si leggeva che Biden aveva sottolineato l’importanza di far partecipare l’Ucraina al MAP, Membership Action Plan, che è l’anticamera di una futura adesione. Ma la Casa Bianca, per non irritare troppo sfacciatamente gli alleati a Bruxelles,  ha negato di aver fatto una simile dichiarazione, e a Kiev hanno corretto. Bugiardo incerto.

Ucraina-Nato progetto Usa già da Bush

Nel 2008 gli Stati Uniti dell’allora presidente George W. Bush avevano appoggiato l’idea di un ingresso dell’Ucraina nel MAP, senza darvi però un seguito concreto. Idea estremamente sgradita – e temuta – dalla Russia. «Putin ha detto che almeno il 50% degli ucraini non vuole l’ingresso nella Nato. Non vogliono finire sulla linea di fuoco, non vogliono essere merce di scambio o carne da macello».

Per l’agenzia Usa Bloomberg, sondaggio dello scorso marzo, gli ucraini sa favorevoli ad entrare nella Nato sarebbero il 57%. Poco cambia: comunque minaccia di ulteriore grave spaccatura interna.

Tags: Nato Ucraina Usa
Condividi:
Altri Articoli
Remocontro