
Il governo del cambiamento di Naftali Bennett ha ottenuto la fiducia della Knesset. Ha avuto a favore 60 voti e contro 59, uno si è astenuto.
36 esimo governo di Israele, il primo senza Netanyahu o premier o almeno ministro da 15 anni, di cui gli ultimi 12 consecutivi.
Cortesia in risposta a tante male parole e sgarbi. «Grazie al Primo Ministro uscente, Benjamin Netanyahu, per i suoi molti anni di servizio, ricchi di successi, per il bene dello Stato di Israele». Un saluto anche all’uscente presidente della repubblica Revlin, non sempre arbitro imparziale, e auguri al subentrante Isaac Herzog. Dopo i convenevoli, le intenzioni.
«Le sfide esterne che abbiamo di fronte sono grandi: il progetto nucleare iraniano, che si avvia verso un punto cruciale; la guerra in corso al terrorismo; L’immagine di Israele nel mondo e il trattamento ingiusto che riceve nelle istituzioni internazionali: sono tutti compiti importanti e complessi».
«Sfida interna, la frattura in corso nella nazione, come vediamo proprio in questi momenti , che continua a lacerare le giunture che ci tengono insieme, e ci ha gettato – un’elezione dopo l’altra – in un vortice di odio e lotte intestine. Tali litigi, tra le persone che dovrebbero governare il paese, hanno portato alla paralisi».
Gli ebrei, persone con ‘forti opinioni’. «Continuare in questo modo – più elezioni, più odio, più post al vetriolo su Facebook – non è un’opzione. Pertanto, abbiamo fermato il treno, un attimo prima che precipitasse nell’abisso».
«Il governo che verrà formato rappresenta molti cittadini israeliani: da Ofra a Tel Aviv, da Rahat a Kiryat Shmona. Proprio qui sta l’opportunità. Il nostro principio è che ci siederemo insieme e andremo avanti su ciò che siamo d’accordo – e c’è molto su cui siamo d’accordo, trasporti, istruzione e così via, e ciò che ci separa lo lasceremo da parte».
«Consentiremo a molti giovani ultra-ortodossi di andare al lavoro abbassando l’età dell’esenzione (servizio nazionale) da 24 a 21 anni. Non con la forza, ma con un incoraggiamento positivo, consentendo ai giovani che vogliono imparare una vocazione di poter, e coloro che vogliono studiare la Torah continueranno a farlo».
«Comprendiamo la difficile situazione e le esigenze della società araba. Verranno affrontati la lotta alla criminalità e alla violenza, la crisi abitativa, le lacune nell’istruzione e nelle infrastrutture. Inizieremo il processo di regolamentazione degli insediamenti beduini nel Negev, in modo che i cittadini beduini di Israele possano vivere dignitosamente».
«Salvaguarderemo lo Stato di Israele, lo Stato nazionale del popolo ebraico, come Stato ebraico e democratico».
«Il progetto nucleare iraniano, sta raggiungendo un punto critico. L’Iran, attraverso la sua Forza Quds della Guardia Rivoluzionaria, ha stabilito avamposti terroristici – dalla Siria, attraverso Gaza e il Libano, fino allo Yemen. Rinnovare l’accordo nucleare con l’Iran è un errore che darà ancora una volta legittimità a uno dei regimi più discriminatori e violenti del mondo».
«Israele non permetterà all’Iran di essere dotato di armi nucleari. Israele non è parte dell’accordo e manterrà piena libertà di azione».
«Spero che il cessate il fuoco nel sud venga mantenuto. Ma se Hamas sceglie di nuovo la via della violenza contro i civili israeliani, incontrerà un muro di ferro».
«Detto questo, la calma della sicurezza porterà a mosse economiche che porteranno a ridurre gli attriti e il conflitto».
«Apprezziamo molto il sostegno degli Stati Uniti, il nostro più grande amico. Il mio governo farà uno sforzo per approfondire e coltivare le relazioni con i nostri amici in entrambe le parti, bipartisan. Se ci sono controversie, le gestiremo con fiducia fondamentale e rispetto reciproco»
«Il suo comportamento lungo anni, dei tratti della sua personalità, del risentimento che ha generato su tutta la linea, dell’enorme massa di bugie che ha reiterato, della massa critica di persone che ha offeso e ingannato e della guerra che ha condotto contro la democrazia israeliana, Netanyahu è il vero autore della coalizione impossibile».