8 mila migranti nell'enclave di Ceuta. Spagna in Africa, conti con Europa e Marocco
Spagna in Africa, 8 mila migranti nell’enclave di Ceuta, conti con Europa e Marocco

Emergenza migranti nell’enclave spagnola di Ceuta, in Marocco: 8 mila migranti, a nuoto e a piedi. Il premier spagnolo, Pedro Sanchez: «E’ una grave crisi per la Spagna e per l’Europa».
Commissione Ue equivoca: «L’Europa non si lascerà intimidire da nessuno sul tema migranti». Lo ha detto il vice presidente della Commissione Margaritis Schinas.
Polemica col Marocco (o con la Libia), o con Spagna (e Italia) sui ricollocamenti decisi ma quai mai attuati?
«Europa non sarà vittima di tattiche», ha aggiunto. Quali? Solo quelle del Marocco o anche quelle dei muri e dei fili spinati che non rispettano gli accordi sui ricollocamenti?

Ceuta, l’ultima Spagna africana

Circa ottomila persone di origine subsahariana e marocchina, molte delle quali minori, sono riuscite ad entrare a nuoto, superando la frontiera di Tarajal e Benzù, a Ceuta, l’enclave spagnola in Africa al confine con il Marocco. E la Spagna ha deciso di schierare l’esercito alla frontiera con il Marocco per impedire ulteriori arrivi come supporto alla Polizia locale e nazionale.
Probabile malizia del Marocco. Secondo il governo di Madrid, l’arrivo massiccio negli ultimi giorni e non avrebbe nulla a che fare con la decisione della Spagna di consentire che venga curato in un ospedale di Logroño il capo del Fronte Polisario, Brahim Gali. Dubbi politici che restano anche se il ministro Escrivà cerca di scaricare le eventuali responsabilità del politiche e limita il fenomeno alla pandemia e all’estrema povertà che sta travolgendo i Paesi sub-sahariani.

Il Re del Marocco batte cassa

Intanto il consiglio dei ministri spagnolo ha approvato il versamento di 30 milioni di euro al Marocco per sostenerlo nel contrasto all’immigrazione illegale. Gli aiuti sono destinati a finanziare i costi di pattugliamento e vigilanza delle frontiere marittime e terrestri. Il Marocco sottolinea spesso di non avere mezzi sufficienti per contrastare i flussi migratori irregolari e chiede spesso sostegno economico. Rabat stima in 434 milioni di euro i costi annuali della lotta all’immigrazione clandestina

Da Fnideq in Marocco le luci di Ceuta

Migliaia di persone negli ultimi giorni hanno raggiunto a nuoto o scavalcando le recinzioni l’enclave spagnola in territorio africano, confinante con il Marocco. Emergenza anche a Melilla.
Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez: «L’integrità di Ceuta come parte della nostra nazione, la nazione spagnola, la sua sicurezza e la tranquillità dei nostri compatrioti e residenti di quell’area sono garantiti dal governo spagnolo con tutti i mezzi disponibili».
La passività delle forze marocchine di stanza sulle spiagge di confine ha permesso ai migranti di raggiungere la riva, alcuni con i propri mezzi e altri salvati dalle barche della Guardia civil spagnola. Decine di bambini si sono gettati in mare non accompagnati, intere famiglie e persino madri con neonati si hanno cercato di raggiungere a nuoto il territorio spagnolo.

Solidarietà umana e Marocco dispotico

La nuova crisi migratoria -valutazione poilituica corrente, oltre le smentite di convenienza- è esplosa dopo che, a fine aprile, la Spagna ha deciso di accogliere per ragioni umanitarie Brahim Ghali, il leader del Fronte Polisario che di recente ha rotto la tregua con Rabat nel conflitto per la sovranità sul Sahara Occidentale, militarmente occupato dal Marocco.
Dopo aver appreso – attraverso i propri servizi di intelligence – della presenza del leader saharawi in Spagna, Rabat aveva subito minacciato ritorsioni. Che sono arrivate con la più tradizionale forma di pressione: l’apertura del rubinetto dei migranti. La polizia di frontiera marocchina ha allentato i controlli nei punti nevralgici di confine e migliaia di persone hanno potuto raggiungere agevolmente la città spagnola confinante.

Tags: Marocco Spagna
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