L’Europa tratti con Tripoli: «Anche soldi per fermare i barconi»
L’Europa tratti con Tripoli: «Anche soldi per fermare i barconi»

Mario Draghi tenta il pressing sull’Unione europea per arrivare ad una nuova intesa sui migranti. Non solo gli avari ricollocamenti volontari, ma fermare la nuova ondata all’origine. La Libia fatta alleata contro gli scafisti per soldi di tutta l’Unione europea (un po’ come con la Turchia). La proposta Draghi al summit Ue del 24 maggio.
L’Italia chiede comunque la ripresa dei ricollocamenti in Europa

Migranti, questione europea

Serve una nuova intesa sui migranti, ripete Draghi, che preavverte Bruxelles , tra due settimane al Consiglio europeo. «Obiettivo, non limitare la discussione ai cosiddetti ricollocamenti», segnala Repubblica. «L’Italia è infatti alla ricerca di una exit strategy innovativa». La Libia o incapace o complice degli scafisti, quasi inutili le minacce e i velleitari tentativi di blocco navale, proviamo a “convertire l’economia locale degli scafisti” e complicità annesse. Complici ai massimi nell’ancora incerto e labile sistema di governo nel Paese tutt’ora frammentato in tenti territori tribali. Soldi (ma europei) in cambio di un minimo di rigore nei ben noti punti di imbarco sulle coste libiche.

Libia fuorilegge, Tunisia collabora

Perché il Mediterraneo è tornato fuori controllo. «La Tunisia frena gli sbarchi ma la Libia lascia partire migliaia di persone su grossi pescherecci da 400 persone che prendono il mare senza difficoltà», denuncia Alessandra Ziniti. Pescherecci capaci di ospitare 3-400 persone come i quattro arrivati ieri in meno di 24 ore a Lampedusa che non partono certo dalle spiagge come i gommoni, ma dai porti. Oppure prendono a bordo i migranti a poche miglia dalle coste. «Eppure ieri sono passati inosservati, si sono materializzati solo quando erano a poche miglia da Lampedusa o sono stati avvistati e seguiti dall’alto dai droni di Frontex mentre le autorità maltesi li lasciavano procedere senza intervenire verso le acque territoriali italiane».

Truffa Tripoli sui migranti

Il governo di Tripoli riconsegna i naufraghi ai trafficanti. Lo denuncia il Foglio secondo cui, dietro all’afflusso record dei migranti a Lampedusa, ci sarebbero le responsabilità dirette del governo libico e i suoi legami con i trafficanti di esseri umani. «Molti dei migranti intercettati in mare dalla Guardia costiera di Tripoli svaniscono nel nulla e si sospetta che siano rivenduti dalle autorità ai trafficanti di esseri umani che ora godono di sufficiente libertà per metterli sui barconi e lasciarli partire di nuovo». «In alcuni dei centri di detenzione gestiti dal governo i numeri dei migranti accolti restano costanti da settimane». «Nel centro di al Mabani, a Tripoli, dove i reclusi sono ufficialmente sempre 1.500 al giorno da alcune settimane, nonostante l’afflusso dei migranti dichiarato dalle autorità aumenti continuamente».

Lamorgese chiama Bruxelles arrabbiata

La situazione sta sfuggendo di mano perché la bella stagione aumenta gli arrivi sulle coste meridionali e una gestione europea degli sbarchi non si materializza. «Siccome si è capito che un meccanismo obbligatorio di redistribuzione tra gli Stati europei non si concretizzerà mai, la ministra degli Interni chiede almeno un meccanismo su base volontaria per gestire gli arrivi dei prossimi mesi, che già si annunciano critici», scrive Angela Mauro sull’HuffPost. Il piano conta sulla disponibilità della Spagna, Francia, Portogallo, i paesi che in questi anni hanno dato una mano, riferiscono fonti di governo. «Ma molto probabilmente stavolta Roma non potrà contare su Berlino: in Germania elezioni il 26 settembre e il tema immigrazione resta sensibile».

Frontex, se ci sei batti un colpo

L’Unione deve riprendere il dossier abbandonato durante il primo inverno di pandemia. Vertice portoghese anche per discutere del ruolo di Frontex, l’agenzia europea che si occupa dei controlli di sicurezza sulle frontiere esterne, finita nella bufera per accuse di corruzione (indaga l’ufficio europeo per la lotta anti-frode, Olaf), perché accusata di aver respinto migranti nell’Egeo (sta indagando il Parlamento europeo), oppure per non essere intervenuta attivamente per mettere in salvo migranti in difficoltà (come è successo a fine aprile con il naufragio al largo di Tripoli). «Il vertice di domani è il primo appuntamento europeo sull’immigrazione degli ultimi otto mesi, quasi interamente dedicati all’emergenza covid e alle misure per combattere la crisi economica».

Navi della Marina per trasferire i migranti

Navi della Marina militare per trasferire i migranti e altre caserme dove fargli trascorrere il periodo di quarantena. Due delle ipotesi su cui si discutere al vertice interministeriale tra oggi e domani, in attesa del vertice europeo di fine maggio. E i conti da fare con la Libia. «Il governo di Tripoli non controlla la situazione e i trafficanti fanno quello che vogliono», spiegano in serata al Viminale. I numeri, forniti dallo stesso ministero dell’Interno lo confermano: 12.894 persone sbarcate dall’inizio dell’anno, il triplo rispetto ai 4.184 registrati nello stesso periodo del 2020.
La vera novità dovrebbe riguardare il ministero della Difesa, dal quale avere disposizione navi per accelerare il trasferimento dei migranti dai punti di sbarco, ma anche di poter contare su alcune caserme in disuso (come già fatto nel 2020) per la quarantena.

La bomba Sahel alle porte di casa

Allarme dell’Alto commissario Onu per il rifugiati Filippo Grandi: «Siamo preoccupati per la situazione del Sahel, una regione alle porte dell’Europa», ha detto. «Pensiamo che ci siano tre milioni di profughi o sfollati nella zona e nel solo Burkina Faso ora siamo arrivati a ben più di un milione».

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AVEVAMO DETTO

Tags: libia migranti
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