
L’Impero bizantino con l’imperatore Giustiniano in uno dei suoi momenti di maggior splendore quando un’epidemia di peste -la prima registrata dalla storia- si diffuse a Costantinopoli, città di quasi 800.000 abitanti, e da lì verso tutto l’Impero. Il numero di morti -4 milioni- alla fine superava quello dei vivi, con conseguenze economiche catastrofiche.
La peste nera era già nota quando l’umanità visse la peggiore epidemia a metà del XIV secolo (tra il 1346 e il 1353). Solo cinque secoli più tardi venne scoperta l’origine animale con i ratti, che durante il Medioevo convivevano nelle grandi città con le persone e si spostavano con le navi, verso città lontane, portando il virus. Numeri sconvolgenti. La popolazione europea passò da 80 a 30 milioni di persone.
Il cosiddetto virus del vaiolo, la cui diffusione negli esseri umani è nota da almeno 10.000 anni. Una malattia grave ed estremamente contagiosa che decimò la popolazione mondiale dalla sua comparsa. Tragica la conquista del Nuovo Mondo e la strage per quella malattia sui popoli indigeni. in Europa ebbe un periodo di drammatica espansione durante il XVIII secolo, infettando e sfigurando milioni di persone. Fortunatamente, è una delle due uniche malattie che l’uomo è riuscito a debellare con la vaccinazione.
Nel marzo 1918, durante gli ultimi mesi della Prima Guerra Mondiale, fu registrato il primo caso di influenza ‘spagnola’, paradossalmente, in un ospedale degli Stati Uniti. Fu battezzata così perché la Spagna rimase neutrale nella Grande Guerra e le informazioni sulla pandemia circolavano liberamente, a differenza degli altri paesi coinvolti nella lotta che cercavano di nascondere i dati. Si stima che il tasso di mortalità globale fu tra il 10 e il 20% degli infetti, e in tutto il mondo morirono fra le 20 e le 50 milioni di persone. C’è chi addirittura ipotizza che si raggiunsero le 100 milioni di vittime.
Di attualità da anni ormai il virus influenzale di origine aviaria è comparso nel 1957. Ogni anno dl’Organizzazione Mondiale della Sanità studia un vaccino destinato a mitigare gli effetti delle mutazioni influenzali. Comunque, si calcola un milione di morti in tutto il pianeta.
Il virus dell’immunodeficienza umana, l’HIV, meglio noto come AIDS. I primi casi documentati sono apparsi nel 1981.Di per sé quindi il virus non è letale, ma lo sono le sue conseguenze, perché lasciano l’organismo indifeso di fronte ad altre malattie. Si stima che l’HIV abbia causato circa 25 milioni di morti in tutto il mondo.
Pensavate che fossero solo i poveri indiani di Dharavi, delle Suburban Settlements sud africani oppure i meninos de rua brasiliani a patire la fame? chiedeva Enrico Verga sul sole 24 ore già nel 2020. «Qualcuno ricorderà le “primavere arabe” in nord Africa. Vennero “vendute” all’occidente come la più grande manifestazione del percorso di crescita democratica. Ma il fattore detonante di questi eventi non fu certo la voglia di democrazia. Fu la voglia di mangiare: tra gli analisti si parla di “rivolte del pane”».
Tragico record planetario per i dati noti, 1958 in Cina, 43 milioni di morti causati per carestia. 450 volte il bilancio delle persone uccise dall’atomica su Nagasaki e ancora di più di quelle cadute nella prima Guerra Mondiale. Carestia-cinese-1907: eventi climatici e impero allo sbando, 25 milioni di vittime. La carestia sovietica (Russia, 1932-1933), gestita e nascosta da Stalin, afflisse soprattutto l’Ucraina e causò circa 10 milioni di morti. Carestia nel Bengala: Il governo inglese si rifiutò di introdurre ogni misura necessaria di aiuto. Sette milioni di vittime.