Fra attentati e golpe veri o presunti, saga delle espulsioni diplomatiche fra Mosca e Occidente

Mai come oggi, folla di diplomatici in arrivo e in partenza da Mosca. 20 funzionari dell’Ambasciata Ceca in Russia, con le loro famiglie, hanno dovuto lasciare il Paese. È la ritorsione del Cremlino all’espulsione di 18 diplomatici russi da Praga. Marc Innaro da Mosca

Saga di espulsioni diplomatiche

Venti funzionari dell’Ambasciata Ceca in Russia, con le loro famiglie, hanno dovuto lasciare il Paese. È la ritorsione del Cremlino all’espulsione di 18 diplomatici russi da Praga.

Trame a scoppio ritardato

A distanza di 7 anni, il governo ceco dichiara sicuro che furono agenti dei servizi segreti russi a far esplodere un deposito di munizioni, nel 2014. E due degli esecutori materiali sono, secondo Praga, gli stessi che, 4 anni dopo, a Salisbury, Gren Bretagna, tentarono di uccidere col gas nervino Novichok l’ex-spia russa Sergey Skripal e sua figlia Yulia.
«Accuse assurde e infondate”, replica Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri di Mosca: è l’ennesimo atto di isteria anti-russa, puro vassallaggio dei Paesi NATO nei confronti del nuovo inquilino della Casa Bianca.
Dopo le espulsioni di gruppi di diplomatici russi da Stati Uniti o Polonia, l’ultimo episodio riguarda la Bulgaria. A tutti, tranne che con l’Italia, Mosca finora ha risposto con espulsioni simmetriche.

Ambasciatore Usa va in vacanza

A proposito di Casa Bianca: giorni fa, il capo della diplomazia russa Lavrov aveva consigliato all’ambasciatore americano di tornare a Washington per consultazioni. Lui oggi fa sapere che sta per lasciare Mosca. Ma che tornerà alla vigilia del possibile vertice Biden-Putin, da tenersi in una capitale europea neutrale. In pole position, al momento, c’è Helsinki, che nel 2018 ospitò l’ultimo summit russo-americano. Ma contenuti e modalità sono ancora da concordare.

Pericolosi giochi di guerra

Intanto, gli eserciti di Kiev e Mosca si fronteggiano pericolosamente tutt’attorno alla regione separatista del Donbass. E Mosca chiude spazio aereo e navale in Crimea e nel mare d’Azov. L’ennesimo segnale inquietante per Borrell, il capo della diplomazia europea, che chiede al Cremlino di allontanare una parte dei 150mila soldati che stazionano al confine con l’Ucraina

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Sventato golpe in Bielorussia

“Se c’è qualcosa di inquietante” -risponde il Cremlino- “è piuttosto il tentativo di colpo di Stato in Bielorussia”, sventato giorni fa. Pazientemente pedinati dai servizi segreti russi, un avvocato con passaporto americano e due ex-militari di Minsk vengono intercettati mentre tramano per rovesciare il presidente Lukashenko, arrestare la sua famiglia e decapitare i vertici istituzionali bielorussi. Sarebbe dovuto accadere il prossimo 9 maggio, durante la tradizionale parata della Vittoria. “Ringrazio il nostro KGB e i servizi segreti russi per questa brillante operazione. C’è dietro la CIA”, dichiara sicuro, in tuta mimetica, il baffuto leader bielorusso. Tutti i congiurati sono stati arrestati nelle strade di Mosca. E immediatamente estradati a Minsk.

https://www.facebook.com/marc.innaro/videos/10158906108254871/

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