Elisabetta, l’ultima Grande Regina, l’addio a Filippo

Un tiepido sole per l’ultimo addio a Filippo: «Un omaggio al principe». Tanti i giornalisti e i fotografi a caccia di sfumature sul funerale ultra-privato: solo 30 partecipanti. E dalle 15, dopo il minuto di silenzio nazionale, Filippo riposa nella cripta sotto la Cappella di San Giorgio, parte del castello di Windsor, chiudendo il lutto nazionale di otto giorni. Ma proprio oggi Antonio Caprarica sceglie di parlarci di chi rimane, della vera grande protagonista di questa lunga storia e strana famiglia: «Elisabetta-Per sempre regina», un piccolo assaggio dell’ultimo dei suoi molti libri. 

L’addio a Filippo, ed Esabetta, per sempre Regina

Ho chiesto una volta a Hugo Vickers, storico reale, se la monarchia britannica in  pieno XXI secolo non sia un anacronismo. Dipende, è stata la sua risposta: “ Se avessimo avuto i Savoia, in fuga davanti ai tedeschi, anche  noi gli avremmo dato un calcio nel didietro. Ma i Windsor sono rimasti con noi sotto le bombe della Luftwaffe, anche quando hanno centrato la reggia. Perché dovremmo cacciarli adesso? “.

Di certo, non finché c’è Elisabetta sul trono. Molto più degli sparuti repubblicani dell’isola, la dinastia semmai deve temere i paparazzi, interessate sentinelle d’ogni scandalo. E l’occhio altrettanto indiscreto e irriguardoso delle telecamere. L’ammonimento ottocentesco di Walter Bagehot, il fondatore dell’ ”Economist”, appare oggi preistorico : “ Non dobbiamo lasciare che la luce del sole distrugga  il magico della monarchia “ . Altro che sole, adesso ci pensano le lampade al quarzo.  Da istituzione venerata la famiglia reale è finita sulle pagine della cronaca rosa. E da lì direttamente in quella a luci rosse.

Storia di una famiglia travagliata

La sfortunata storia della sorella di Sua Maestà è stata rielaborata  in uno sceneggiato tv che dipinge la defunta Margaret come alcolista e tossicodipendente, e la raffigura  impegnata sulla spiaggia caraibica di Mustique in plurime orge, etero e lesbo. Su Diana non c’è niente che non sia stato detto. E qualche tabloid è arrivato perfino a dare spazio a un valletto bugiardo che raccontava  di inverosimili rapporti omosessuali del principe Carlo.

Lei, Elisabetta, la sola capace di sopravvivere dignitosamente alla fine dell’ ”età della deferenza“. Lei ancora testardamente impegnata a non tradire se stessa, i suoi principi, le sue ossessioni, la sua educazione. E il senso di una missione. Anche adesso che è arrivata a novantacinque anni. Forse si deciderà ad attivare l’Atto di Reggenza a favore dell’erede Carlo, condannato a un’attesa eterna, ma in ogni caso non dimenticherà mai, né permetterà agli altri di farlo, che il suo, come disse una volta, “è un lavoro per la vita“.

Regina testimone e protagonista

Di questa sua lunga vita  Elisabetta ha fatto, con caparbietà e intelligenza, uno dei segnacoli del nostro tempo, fino a identificarsi con il suo paese e gli straordinari cambiamenti che l’hanno stravolto. E’ stata assieme testimone e protagonista di una vicenda storica che copre l’intera spanna dell’esistenza media. Ed è questo, assieme alla nascita della televisione  e al boom dei mass-media, che l’ha trasformata in un’autentica icona globale, conosciuta e riverita dalle isole Fiji alla Lapponia, dalla Terra del Fuoco alla Tasmania. Perciò la sua storia personale appassiona e coinvolge il pubblico non solo della piccola isola a cui si è ridotto il suo ( una volta) vastissimo regno, ma dell’intero pianeta.

Le vecchia Inghilterra sempre nuova

La vecchia Inghilterra, e anche la nuova, non avrebbe potuto trovare miglior testimonial di questa sovrana che è anzitutto un’autentica lady di campagna, nata ed educata tra gli ultimi edoardiani ma pronta ad abbracciare senza remore Facebook e Twitter. Nel suo lunghissimo tragitto, non c’è personalità al mondo che non abbia incontrato e soppesato e giudicato: è un vero peccato che non abbia tenuto, almeno per quanto se ne sappia, diari minuziosi e sinceri come quelli lasciati dalla trisavola Vittoria. In realtà Elisabetta ha vissuto sempre sotto i riflettori, ciò che ha detto (pochissimo) e fatto risulta in gran parte registrato, eppure una fitta coltre di riservatezza continua a coprire vaste zone della sua sfera privata e anche del suo agire pubblico.

L’Elisabetta più segreta

Il racconto di una vita trascorsa sul palcoscenico mondiale. Senza tuttavia che  nessuno possa dire di conoscerla veramente. I sudditi e i telespettatori del pianeta la vedono viaggiare, inaugurare opere, accettare fiori da vecchi e bambini, aprire il Parlamento con la stessa regolarità ineluttabile delle stagioni, e si illudono di sapere tutto di lei. Ma è solo un gioco di specchi. Chi è, Elizabeth Alexandra Mary Windsor, che cosa sogna, che cosa sente, che cosa vuole, per sé e la sua famiglia, per il suo Paese. Se e quando si è sentita felice, se ha mai avvertito il morso della colpa, se avvicinandosi alla fine della corsa è soddisfatta della sua fatica. Lei non ce lo dirà mai. Nell’epoca del disvelamento totale, dai pensieri all’ombelico e oltre, Elisabetta Regina è forse la sola a ricordare perfettamente che la maestà della monarchia è il suo mistero.

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