Montenegro Grandi opere e debiti con la Cina piange con l’Ue che dice No e Pechino se lo mangia
Nel 2014 il Montenegro si indebitò con la Cina per un miliardo di dollari (809 milioni di euro al momento della firma del contratto) per costruire una lunga autostrada che avrebbe attraversato il paese. Sei anni dopo, l’autostrada non è ancora stata completata e il Montenegro non è in grado di ripagare i suoi debiti, che scadranno nei prossimi mesi.
Piccolo Montenegro e grandi ambizioni
Il governo montenegrino ha chiesto aiuto all’Unione Europea, sperando di convincerla a intervenire per limitare la possibilità che uno stato molto vicino all’Unione – e candidato a entrarvi – sia finanziariamente dipendente dal regime cinese. Ma lunedì l’Unione Europea ha fatto sapere che, sarà pure un Paese amico che ha saputo rompere con la Serbia un po’ troppo filo Russia, che è pure Paese Nato per i suo porti, ma non può finanziare i debiti per giunta d’azzardo di un Paese ancora alla porta.
Impegno monstre per chiunque
La prima sezione di 41 chilometr, un quarto della lunghezza totale, è costata 20 milioni di euro al chilometro, rendendola una delle autostrade più care al mondo secondo il Financial Times. Il no dell’Ue: «Non possiamo ripagare debiti che nostri Stati partner assumono con terzi». «L’Ue è già il principale sostenitore economico del Montenegro e principale investitore e partner commerciale». La scelta di entrare nella Nato con grande dispetto della Russia il cui turismo sosteneva l’economia del Paese non ha aiutato. Tra Covid e un po’ di dispetto da parte russa, la crisi attuale.
Dalla Jugo-Serbia alla Nato e ora la Cina
Se il debito non sarà ripagato, secondo il Financial Times la Cina acquisirebbe il controllo su alcune porzioni del territorio del Montenegro, e potrebbe quindi ottenere un importante sbocco sul Mediterraneo. Gli esperti chiamano questo genere di accordi, «le trappole del debito», accordi capestro in cui paesi con economie fragili si affidano alla Cina per enormi prestiti che non riescono a ripagare, e finiscono per cedere parte della loro sovranità.
Qualche anno fa lo Sri Lanka si trovò in una situazione simile, e fu costretto a cedere alla Cina il controllo di un porto strategico sull’oceano Indiano.
La via della Seta lungo i Balcani
Da tempo la Cina sta cercando di ampliare la propria influenza sulla zona orientale dell’Europa, soprattutto attraverso i Balcani occidentali (Montenegro, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Albania e Macedonia del Nord), Paesi che non fanno parte dell’Unione Europea e sono quindi più penetrabili. In generale negli ultimi anni la Cina ha iniziato una nuova fase di espansione della sua economi all’interno del progetto ‘Belt and Road Initiative’, »la nuova via della seta», che prevede grandi investimenti infrastrutturali in Asia centrale e in parte dell’Europa.