
«No al debito comune dell’Unione europea, alla federalizzazione dell’Ue e alla creazione di un superstato», sostengono gli ultras.
In queste settimane, tutti i 27 Parlamenti nazionali dell’Ue devono ratificare la decisione sull’aumento delle risorse proprie dell’Unione, per consentire alla Commissione di indebitarsi sui mercati finanziari e versare la prima liquidità verso gli Stati dell’Unione. Quel 13% di pre-finanziamento a cui tutte le capitali avranno accesso in estate, salvo scemenze alla polacca.
La maggioranza a guida PiS ha appena tre seggi di scarto in aula e senza i 19 deputati di Solidarna Polska non passa la mozione e manda il Paese a possibili elezioni anticipate. Non è la prima volta che l’alleanza di governo in Polonia mostra qualche crepa. L’Autunno scorso, crisi di governo fra PiS e l’alleato di ultradestra su un disegno di legge animalista che proibiva gli allevamenti da pelliccia, con Solidarna Polska a caccia di visoni ed ermellini. Crisi risolta con l’ingresso al governo di Jarosław Kaczyński, il potente leader del PiS, a dare più destra alla destra.
Sul passaggio parlamentare per i fondi Ue, previsto un ‘soccorso rosso’ a sostegno del governo. Col l’opposizione che ovviamente chiede di poter dire la sua su come verranno spesi i finanziamenti Ue. E la Polonia dovrebbe ricevere 58,1 miliardi di euro, di cui 23,9 miliardi di sovvenzioni e 34,2 miliardi di prestiti.
Il leader della sinistra Włodzimierz Czarzasty: «La gente non può essere penalizzata solo perché ha un governo stupido».
Intanto nella città di Krasnik, nel sudest della Polonia, tra quelle che due anni fa si proclamarono “libere dall’ideologia LGBT”, che secondo i conservatori locali minacciava i valori cristiani del paese. Oggi il sindaco di Krasnik, Wojciech Wilk, si è detto pentito di quella scelta, per le conseguenze concrete della sua decisione, tra cui la sospensione di finanziamenti provenienti dall’estero. Alcune stime dicono che la città avrebbe perso tra i 3 e i 10 milioni di euro. Il sindaco ha confessato che quella decisione ha trasformato la sua città nello «zimbello d’Europa» e il nome di Krasnik in un «sinonimo di omofobia».
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