
Per parlare ancora di rivoluzione e di bambini, delle bellezza dei semi da coltivare, con la pazienza e la cura necessaria per guardare al futuro. Fuori dall’incubo del pessimismo che crea assuefazione e produce razzismo, xenofobia, obbedienza diffusa e ignoranza tra i cittadini.
Con me porto le cose difficili. La tenacia delle cose difficili al punto da sembrare impossibili. Delle strade apparentemente senza sbocchi. Con me porto le parole di Gianni Rodari dedicate alle cose difficili e ai bambini che le fanno.
È difficile fare le cose difficili:
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi.Gianni Rodari