
«Sputnik è arrivato nel Regno Unito nel 2016 e la ragione ufficiale della chiusura sarebbe dovuta, come riporta il Times, a “un ambiente politico sempre più ostile”». Dopo la vicenda di Salisbury, nel 2017, il rapporto tra la Russia e il Regno Unito è cambiato: la premier di allora, Theresa May, accusò direttamente il Cremlino del tentato avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal. Due agenti del Gru (mica operano soltanto in Italia a comprare segreti in svendita), l’intelligence militare russa, cercarono di avvelenare Skripal e sua figlia portando da Mosca un potente nervino, il Novichok.
La missione fallì, (Sktipal non muore), ma la boccetta di profumo in cui era contenuto il veleno finì nelle mani di una donna che morì a qualche settimana di distanza. L’episodio ha complicato i rapporti tra i due paesi, ma sono molti i sospetti sui rapporti tra il governo britannico e la Russia (tradimenti incrociati dauìi tempi sovietici), a partire dalla testimonianza del finanziere americano Bill Browder che lo scorso anno denunciò le connessioni di Mosca con l’establishment britannico, dentro ai Tory e dentro al Labour.
Memoria ancora ustionante dei ‘Cinque di Cambridge’, cinque agenti segreti doppiogiochisti britannici che, a partire dagli anni trenta, cominciarono a trasmettere importanti informazioni dei servizi segreti britannici all’Unione Sovietica. Si trattava di: Kim Philby (nome in codice: Stanley), Guy Burgess (nome in codice: Hicks), Donald Duart Maclean (nome in codice: Homer), Anthony Blunt (nome in codice: Johnson) e John Cairncross (nome in codice: Liszt).
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