
Gigantesca manovre Nato-Usa in Europa a con migliaia di soldati Usa in casa a difenderci dalla minaccia Russia (così dichiara la Nato), e l’Aisi che aveva nel mirino Biot e l’ufficiale russo da mesi, decide il blitz e l’arresto proprio ora.
Giorgio Cuzzelli, docente di Sicurezza internazionale all’Orientale di Napoli, generale degli Alpini in congedo, spiga sull’HuffPost che funzionari ‘beccati’ in scambi sospetti avvengano con una certa cadenza. “Questa volta il fatto è venuto fuori in maniera così plateale perché qualcuno, evidentemente, ha voluto renderlo pubblico”, osserva il generale. Sì, perché di solito, certe cose si fanno ma non si dicono.
Mara Morini, docente di Politiche dell’Est Europa all’Università di Genova ed esperta di Russia, sentita da Giulia Belardelli: «Questa storia solleva alcune perplessità, a partire dal momento in cui è venuta fuori. Il tentativo russo dimostra che l’Italia è considerata come un paese interessante per carpire informazioni classificate sulla Nato e il sistema di alleanze di cui facciamo parte». «In una fase di ridefinizione dell’assetto internazionale post Covid, l’Italia si ritrova a essere lo scacchiere dove giocano la partita gli Stati Uniti e la Russia».
Esempio il sostegno di Mosca al governo di Tobruk, in Libia, l’influenza nei Balcani. «Mosca non vede di buon occhio il progetto di trasformazione dell’Italia in un hub energetico europeo del sud. L’Italia è la principale porta d’accesso per la diversificazione del paniere energetico verso l’Europa: porta gas in Europa da Algeria, Libia, Azerbaigian. Il progetto TAP è stato osteggiato in tutti i modi dai russi», spiega Gabriele Natalizia, docente di Relazioni internazionali alla Sapienza di Roma.
«Se molti pensavano che il duo Trump-Pompeo fosse pericoloso, che dire di Biden-Blinken? Invece di costruire nuove fondamenta per una più ampia cooperazione internazionale – soprattutto considerando che stiamo vivendo un periodo di molteplici crisi globali – Biden-Blinken identificano nemici – con toni bellicosi nei confronti di Russia e Cina – attribuendo responsabilità sempre e solo agli “altri” e restituendo, nei primi mesi di presidenza, un’immagine sempre più autoreferenziale delle autorità del paese». Lo scrive su Facebook il Garante del M5S Beppe Grillo.
«Il cacio sui maccheroni e scatta l’operazione Nostalgia», scrive Alberto Negri sul manifesto. «Dove vanno a parare Draghi e la Farnesina di Di Maio, una volta innamorato della Cina?». Bella domanda, con risposte spesso contradditorie. Draghi che all’insediamento attacca Putin su Navalny ma non dice una parola sul generale Al Sisi, Regeni o Zaki. O il voto contro la risoluzione Onu contro le sanzioni economiche in piena pandemia a Cuba. «Il nuovo manuale Biden-Blinken del ‘perfetto alleato’», il dubbio forse malizioso ma motivato. (https://ilmanifesto.it/guerra-fredda-e-spy-story-il-rischio-di-una-operazione-nostalgia/)
«La Russia, col suo comportamento aggressivo, mina e destabilizza i vicini, e tenta di interferire nella regione balcanica».
«La Nato sarà chiamata a occuparsi sempre più della sfida cinese, adattando il suo approccio strategico».
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