Tre battelli nucleari emergono dal ghiaccio contemporaneamente, uno accanto all’altro. Il culmine dell’esercitazione voluta da Putin per dimostrare le capacità militari russe nel Polo Nord. «Una settimana di missioni combinate in prossimità del Polo Nord, il nuovo eldorado dove il riscaldamento globale sta aprendo prospettive mai viste prima, tra rotte per il traffico navale e giacimenti di materie prime. E dove per questo torna la sfida armata tra le grandi potenze», segnala Gianluca Di Feo su Repubblica.
Non solo esibizione propagandistica ma di saper agire in squadra, coordinando le azioni dei sottomarini lancia-missili anche sotto due metri di ghiaccio: «una situazione ambientale estrema, dove le comunicazioni sono problematiche. E questo è stato il tema di tutta l’esercitazione Umka-2021: far vedere all’Occidente quanto sia avanzato l’addestramento russo a combattere nell’Artico, nonostante temperature di meno trenta e venti flagellanti».
Una coppia di caccia Mig-31 ha sorvolato il punto esatto del Polo Nord, per poi venire rifornita nel cielo da una cisterna volante. Per quanto datato, il Mig-31 resta l’intercettore più veloce al mondo: il solo in grado di toccare Mach 3, il triplo della velocità del suono. Contemporaneamente, la Brigata motorizzata artica ha simulato offensive terrestri e raid contro postazioni, utilizzando veicoli speciali e armi modificate per funzionare in quelle temperature limite.
Anche in questo caso, si tratta di un’unità unica: nessun esercito occidentale dispone di un reparto creato per il clima artico. Quasi quattrocento uomini, formati ed equipaggiati per combattere nelle condizioni più difficili di tutte. Soltanto negli ultimi mesi la Gran Bretagna sta destinando i Royal Marines ad interventi oltre il Circolo polare, mentre il Pentagono ha da poco deciso di affidare questo compito ai Marines.