Suez e la nave incastrata: un tappo da 10 miliardi al giorno. Una crisi più pericolosa di ciò che appare
Suez e la nave incastrata: un tappo da 10 miliardi al giorno. Una crisi più pericolosa di ciò che appare

Il Canale resta chiuso con danni enormi. L’Ever Given, la meganave da 220mila tonnellate e più lunga della Torre Eiffel che martedì mattina si è arenata di traverso nel Canale di Suez ostruendo il transito in entrambe le direzioni, non si è mossa di un centimetro. Sul posto anche gli specialisti che recuperarono la Costa Concordia. Le operazioni per disincagliarlo si stanno rivelando molto difficili e si prevede che il blocco potrebbe durare anche “settimane”, con ripercussioni preoccupanti sul commercio mondale.

Come una enorme balena spiaggiata

Più passano le ore, ormai i giorni, e più i timori che una delle principali rotte del commercio mondiale resti intasata a lungo si fanno concreti. Con un effetto-domino disastroso su traffici e sulle catene di approvvigionamento, una volta che il “tappo” sarà saltato e il passaggio liberato. Intanto un numero crescente di imbarcazioni continua ad accalcarsi alle imboccature a nord e sud del Canale. E tutte le compagnie di navigazione hanno iniziato a fare la conta dei danni economici attesi per il blocco della rotta da cui transita il 10% dei traffici marittimi mondiali.

Il mostro navigante e cosa è accaduto

L’Ever Given, una enorme porta containers lunga 400 metri, larga 60, alta a pieno carico come un palazzo di 20 piani. La nave si è arenata per il forte vento nel secondo ramo del canale aperto nel 2015: in coda ora ci sono centinaia di navi.

Un tappo da 10 miliardi al giorno

Calcoli approssimativi -riporta Claudio Paudice sull’HuffPost- dicono che il traffico verso Occidente vale circa 5,1 miliardi di dollari al giorno, mentre il traffico verso Oriente ne vale 4,5. In totale il valore giornaliero delle merci in transito è pari a 9,6 miliardi di dollari, circa 400 milioni all’ora. Secondo i dati più aggiornati, l’ostruzione causata dalla Ever Given ha costretto circa 150 navi a gettare l’àncora e aspettare.

Rischio crisi approvvigionamenti

Con le catene di approvvigionamento già sotto stress, la meganave ha letteralmente bloccato una delle principali rotte del commercio mondiale, avverto allarmati gli specialisti.

Effetto domino e circumnavigare l’Africa

I ritardi rischiano di innescare un effetto a catena anche sulle altre principali rotte commerciali, Europa per prima. Una delle conseguenze più probabili, sarà quella di dirottare le navi e i loro carichi diretti ai porti europei sull’antica rotta del Capo di Buona Speranza a superare l’Africa

‘Rotta artica’ l’alternativa russa

La Russia ha approfittato dell’ingorgo della rotta egiziana per riproporre il passaggio davanti alle coste della Siberia come rotta rivale a quella che passa da Suez.

I danni evidenti e quelli incalcolabili

Le perdite del Canale di Suez a causa dell’interruzione della navigazione hanno già raggiunto i cento milioni di dollari –precisa Claudio Paudice sull’HuffPost- «E ciò si aggiunge a quello che il Canale pagherà come indennizzo alle navi rimaste bloccate alle imboccature a nord e sud di Suez», ha fatto sapere l’Authority che gestisce la grande via d’acqua egiziana

Un colpo duro per l’Egitto

Il blocco del Canale di Suez è un grave problema per l’Egitto, che lo controlla, e per cui il Canale è una fondamentale fonte di reddito nazionale, ma è un problema grosso, molto più di quello che appare ora, anche per l’Economia europea e quella di casa. Il Canale garantisce ancora oggi quasi il 7 per cento del traffico mercantile mondiale, e per le sue acque passa il 12 per cento di tutte le merci del mondo.

L’Authority del canale, che incassa quasi sei miliardi di dollari l’anno, ha ammesso di aver cominciato a perdere cento milioni di dollari al giorno senza contare gli indennizzi che saranno dovuti agli armatori.

Foto dall’Huffington Post

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AVEVAMO DETTO

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