
Usa ed Europa contro «le entità «destabilizzanti» di Russia e Cina, come sostiene la Nato. Accelerazione Usa nei confronti di Mosca e Pechino, «dopo quattro anni in cui, a parte l’imposizione di dazi commerciali, Trump ha permesso ai due Paesi di espandersi liberamente». Atto d’accusa e assieme giustificazione alla svolta Biden. «Tanto che ora la stessa Ue, pur schierandosi al fianco di Biden, è cauta nel voltare le spalle all’Est: che sia il gas russo o le importazioni cinesi».
Cina e Russia non gradiscono e si sono subito organizzate tra loro. E ieri hanno chiesto un vertice dei componenti permanenti del Consiglio di sicurezza per affrontare «questa fase di turbolenza politica». Messaggio chiaro, deciso ai massimi livelli. L’incontro nel Sud della Cina, tra rispettivi ministri degli Esteri, Wang Yi e Sergeij Lavrov. «È necessario stabilire un dialogo sui modi per risolvere i problemi comuni dell’umanità nell’interesse del mantenimento della stabilità globale», spiegano i due colleghi orientali, rivolgendosi al neo segretario di Stati Usa senza mai nominarlo.
Botta e risposta con rilancio. Le sanzioni decise da Ue, Usa, Gran Bretagna e Canada contro funzionari cinesi per la persecuzione dei musulmani uighuri nella regione dello Xinjiang. Con Pechino che ha restituito analoghe misure contro una decina di personalità europee, tra cui cinque europarlamentari e ha convocato l’ambasciatore Ue, Nicolas Chapuis, per esprimere le sue rimostranze. Azione in parallelo di Mosca che interrompe i suoi rapporti con l’Ue e accusa gli Usa di «affidarsi alle alleanze politico-militari della Guerra fredda». E la Francia che convoca l’ambasciatore cinese e incassa un ‘no, grazie’, almeno in prima battuta.
E i ministri degli Esteri della Nato, riuniti ieri a Bruxelles, sino presi in contropiede, costretti a replicare a caldo nonostante le molte differenza interne in casa europea . «Le azioni aggressive della Russia costituiscono una minaccia per la sicurezza euro-atlantica – si legge nel comunicato finale –. Poteri assertivi e autoritari sfidano l’ordine internazionale anche attraverso minacce ibride e cibernetiche». Sempre da Bruxelles, il segretario di Stato Usa, Tony Blinken -reduce dal teso summit con la Cina in Alaska- ha ribadito la forte opposizione Usa al gasdotto Nord Stream 2, che la Germania sta ultimando con la Russia.
E Biden, che ha declinato l’invito di Putin a un colloquio telefonico, ha accettato di intervenire in videoconferenza al Consiglio Ue di domani per «ricostruire l’alleanza» transatlantica.