Spagna, il diritto a morire con dignità, e l’eutanasia diventa legale
Spagna, il diritto a morire con dignità, e l’eutanasia diventa legale

Il Congresso di Madrid ha approvato ieri la legge che regolamenta l’eutanasia, la rende possibile e gratuita all’interno del sistema sanitario pubblico. I medici e gli infermieri potranno fare obiezione di coscienza. Sánchez: siamo un Paese più umano. Contrari il partito popolare e la destra di Vox ma l’85% dei cittadini approva.

Manifestazione contro l’eutanasia

Fine vita assistito su richiesta di chi sia affetto da «una malattia grave o incurabile in uno stato di sofferenza grave, cronica e impossibilitante, causa di una sofferenza intollerabile».

Eutanasia legale in Spagna

A un anno dall’inizio dell’iter parlamentare, il Congresso ha approvato in via definitiva la legge che depenalizza l’eutanasia e la regola. Lo scopo, recita il testo, è di stabilire il diritto dei cittadini spagnoli e dei residenti nel regno a chiedere l’aiuto dei medici per evitare «sofferenze intollerabili».
La riforma, promossa dai socialisti e sostenuta da un milione di firme raccolte attraverso la piattaforma Change.org, è stata approvata con 202 voti a favore – delle forze progressiste, Podemos, ma anche del liberale Ciudadanos e del Pnv basco – 141 contrari di Partido Popular, Vox, Foro Asturie e Upn, e due astensioni.

Quarto Paese in Europa settimo nel mondo

Dopo Olanda, Belgio e Lussemburgo, la Spagna diventa il quarto Paese in Europa, il settimo nel mondo dopo Canada, Colombia e Nuova Zelanda, dove la “morte assistita” è legale. Nel vicino Portogallo, una simile normativa approvata a gennaio dal Parlamento, è stata bloccata lunedì dalla Corte costituzionale.
La norma salvaguarda l’obiezione di coscienza da parte dei sanitari e, se la Corte Costituzionale respingerà i ricorsi annunciati dall’estrema destra di Vox, entrerà in vigore a metà giugno.

Il come della ‘morte assistita’

Sarà possibile, a seconda delle condizioni di salute, sia auto-iniettarsi una sostanza letale sia riceverla dal personale sanitario. L’accesso alla «dolce morte» dovrà passare attraverso tre fasi di valutazione da parte di medici estranei al caso e di una Commissione. Il paziente dovrà anche confermare quattro volte la propria intenzione nel corso di cinque settimane. Per questo chi chiederà l’eutanasia dovrà essere «capace di intendere e volere».

Dibattito acceso

Secondo l’ultima inchiesta di opinione (Ipsos, novembre 2020) l’85% degli spagnoli è favorevole e, come in Italia, il dibattito è acceso da decenni. Fece scalpore nel 2004 il film premio Oscar «Mare dentro» che racconta la lotta per l’eutanasia da parte di Ramon Sanpedro, un tetraplegico spagnolo interpretato da Javier Bardem. Il premier Pedro Sánchez ha commentato il provvedimento su Twitter. «Oggi siamo un Paese più umano, giusto e libero. Abbiamo risposto a una richiesta ampiamente condivisa dalla società. Il diritto a morire con dignità».

La Chiesa contraria

«La sofferenza e la disperazione dei malati – ha detto l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita – non vanno ignorate. Ma la soluzione non è anticipare la fine della vita. La soluzione è prendersi cura della sofferenza fisica e psichica. La Pontificia Accademia per la Vita sostiene la necessità di diffondere le cure palliative, non l’anticamera dell’eutanasia».

In Italia la Corte Costituzionale ha invitato il Parlamento a legiferare sulla materia.

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