Cronache dalle macerie politiche che ci circondano
Cronache dalle macerie politiche che ci circondano

Centomila morti dopo, la situazione Covid è peggio di prima. Siamo riusciti pure a metterci dentro una crisi di governo, non bastasse l’evidente crisi sociale e sanitaria. È come se niente smuovesse l’italiano medio dal suo conformismo piatto, con tratti di ottusità, lucidamente ispirato dall’informazione.

La politica, piegata agli interessi delle big pharma, invaghita dalla visione di un uomo solo al comando (elegante, angloparlante, banchiere ecc.), ammaliata dalla possibilità di mettere le mani sui dobloni del Recovery Fund, incantata dalla paraculata della transizione ecologica a suon di ponti e altre opere verniciate di verde, disinteressata di fronte al disastro economico e umano delle persone meno protette, continua a suon di slogan televisivi a far finta di esistere. A far finta che, con la scusa delle tecniche di governo, non abbia abdicato completamente al proprio ruolo di rappresentanza delle diverse e contrapposte istanze sociali.

Chiede un amico: e il Pd? Quale Pd? Quello dei potentati e dei soliti noti che fanno e disfanno o quello delle persone che hanno creduto e ci credono e che sui territori provano a resistere di fronte al masochismo delle scelte dall’alto, al disinteresse per i temi locali a fronte di interessi noti nei salotti buoni e non declinabili in un’azione politica nelle comunità che abbia visione e senso politico, che sia dalla parte dell’uguaglianza (parola magnifica) e della giustizia sociale? Dalla parte dei cittadini comuni…

Che dobbiamo aggiungere?
Niente. Qui siamo alle macerie. E se le colpe sono genericamente della politica, non possiamo dimenticarci che sono anche nostre. Soprattutto se accettiamo di far parte di questo assurdo gioco dell’arena mediatica, che mette in scena pochi interessi ben chiari e tanta paura, emergenzialismo e nemici fittizi per evitare di comprendere quelli veri che ci stanno massacrando.

Tags: democrazia
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