
Problemi strategici e di schieramento di non poco conto. Esempio, la vicinanza militare turca alla Russia con la compravendita dei missili a lunga gittata S-400, con forti dubbi in casa Nato sull’effettiva volontà di partecipazione (e di affidabilità) di Ankara al Patto Atlantico. E la Turchia in Libia, che infastidisce l’Egitto e non soltanto. Saltate tutte le classiche letture nelle alleanze, ed ecco il ruolo emergente dell’East Mediterranean Gas Forum, l’EMGF, a proporre l’alleanza del soldo in una spartizione delle risorse energetiche da concordare.
Il Forum del Gas per il Mediterraneo orientale tra di Egitto, Giordania, Autorità Palestinese, Israele, Cipro, Grecia e Italia, firma il suo statuto solo il settembre scorso. ‘Strumento di dialogo’, dicono i firmatari pensando ad alcuni importanti assenti, vedi appunto la Turchia. E i contenziosi aperti sono moltissimi. Esempio, ai giacimenti al largo di Israele scoperto nel 2009 e Leviatano, individuato nel 2010, ai quali si unisce quello ribattezzato Afrodite nelle acque fuori Cipro localizzato nel 2011, Zohr in Egitto nel 2015 e nel 2019, ancora in acque cipriote, Glaucus-1.
Si calcola che il Mediterraneo orientale ospiti l’1% delle riserve di gas mondiale: non tanto da impensierire il 24,3% della Russia, il 17,3% dell’Iran o il 12,5% del Qatar ma abbastanza per scatenare l’appetito di tutte le realtà, più o meno vicine, che nel Mediterraneo orientale si affacciano, ci ricorda Matteo Meloni.
Il Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre ha deciso di sanzionare le società turche responsabili delle trivellazioni non autorizzate nelle acque greche e cipriote. «Le attività provocatorie e unilaterali turche nel Mediterraneo orientale continuano ad avvenire anche nella Zona Economica Esclusiva di Cipro». Ma l’Unione subito aggiunge: «L’offerta per un’agenda positiva Ue-Turchia rimane sul tavolo, risolvendo le divergenze attraverso il dialogo e rispettando il diritto internazionale».
Ed ecco pronto l’East Mediterranean Gas Forum, se Ankara vorrà.