
Tantissimi dei giovani jugoslavi hanno vissuto i loro primi innamoramenti ascoltando e cantando canzoni di Balasevic, ma lui non scrisse solo musiche e testi d’amore. I suoi testi parlando d’amore avevano sempre un aspetto sociale. Ed è sempre stato impegnato politicamente nella Jugoslavia di Tito e durante le prime crisi nazionalistiche, quando compose il brano «Contate su di noi.
Con noi della stessa generazione ha condiviso l’illusione che si potesse raggiungere una compromesso e che si potessero evitare odi, guerre e massacri. Rifiutò la chiamata alle armi per la guerra Croazia, e in quella occasione, come ritorsione e per la prima volta, un suo concerto fu cancellato al Centro Sava di Belgrado.
Nel 1998, quella guerra appena finita, va a Sarajevo per paio di concerti stracolmi di pubblico. Accuse in Serbia dall’attuale presidente Vucic, allora schierato col partito radicale di Seselj, l’ultra nazionalista ministro dell’informazione di Milosevic, che lo dichiara «poveraccio venduto ai musulmani».
L’estremizzazione delle tensioni nazionaliste in casa, spingono Balasevic a schierarsi anche ufficialmente, e nelle elezioni del 2000, decisive per la fine di Milosevic, scrive un lettera di sostegno al partito democratico di opposizione.
Nonostante divietò per le misure anti covid, migliaia di cittadini di Novi Sad si raccolgono nella piazza centrale con candele e fiori e cantando la sua canzoni più note. Lutto anche a Zagabria dove appaiono persino commemorazioni scritte in cirillico. A Sarajevo, la gente dà l’addio al ‘Marinaio panonico’ d’avanti a Skenderija, il centro dove Balasevic fecce concerti dopo l’assedio e guerra, concerti che avevano come titolo «riconciliazione». Espressioni di lutto anche a Ljubljana, Skopje e Podgorica.
Dove la politica ed economia sono falliti è riuscito cantautore. Il dolore per la sua scomparsa ha riunito la Jugoslavia, e non solo jugonostalgici ‘datati’, ma anche tanti giovani nelle piazze e riconoscersi in quelle parole di umanità e riconciliazione. Messaggio costante nelle canzoni di Balasevic, l’uomo primae fare le nazioni
Djordje Balasevic scomodo e mai amato dau poteri autocratici: ne di Milosevic, ne di Tudjman ne di Vucic oggi. Vero è che il presidente serbo Vucic cha ha pareri su tutto e tutti dagli schermi televisivi da cui non si allontana e non si tace mai, su Balasevic è rimasto zitto. Nemmeno un twitt. Il primo ministro Brnabic scrive un breve telegramma di condoglianze alla famiglia ma intanto suo l’ultimo brano ‘Fondo dei fondi’, rimane escluso delle radio controllate direttamente o indirettamente dallo stato.
Da oggi la canzone, invece su tutti i social