Scozia voglia di Exit, difficile chiudere la porta. Irlanda del nord guaio opposto
Scozia voglia di addio, per Boris Brexit difficile chiudere la porta. Irlanda del nord guaio opposto

Regno Unito di più Stati. La Scozia verso il voto. La premier Sturgeon non rinuncia al secondo referendum per l’indipendenza da Londra se a maggio lo Scottish National Party otterrà la maggioranza assoluta.
A Belfast, Irlanda del Nord, la parte britannica dell’isola, gli unionisti più oltranzisti temono che i difficili accordi sulle non frontiere irlandesi sia il primo passo verso la riunificazione con la Repubblica d’Irlanda.

Salvo rinvii Covid, elezioni pericolose in casa di Elisabetta

Salvo rinvii causa Covid, la Scozia entra nel vivo della campagna per le elezioni politiche del 6 maggio, ci avverte Marco Ruggieri sul Manifesto. Il partito indipendentista attualmente al governo, lo Scottish National Party, otterrà certamente la maggioranza, ma quanto? «Se l’Snp ottenesse la maggioranza assoluta dei voti, la via che porta all’indipendenza di Edimburgo risulterebbe segnata». Lockdown rigido per contrastare la diffusione della ‘variante inglese’, vaccino somministrato a circa 600mila gli scozzesi (1 su 10 la prima dose).

«Ma nonostante la pandemia, il tema più caldo rimane quello dell’indipendenza e dell’eventuale secondo referendum, rinvigorito dai primi postumi della Brexit».

Indipendenza e Unione europea

Il Sì all’indipendenza è ormai dato stabilmente oltre il 50%. E Persino il viaggio in Scozia del premier britannico Boris Johnson e la vista dei reali William e Kate a dicembre, sono state considerate da molti inopportune, mentre il resto della nazione è in lockdown. Opportunismi elettorali troppo scoperti. E la premier secessionista scozzese Nicola Sturgeon e l’Snp usano ormai Johnson e la sua impopolarità come la principale «arma nella battaglia per l’indipendenza», scrive il Financial Times.

Vittoria netta separazione certa

La premier ha annunciato che una vittoria dell’Snp a maggio poterà un nuovo referendum (perso nel 20149, prescindendo dal consenso di Londra. E se le elezioni di maggio fossero un plebiscito per l’Snp -come segnalano i sondaggi- difficile se non impossibile per il governo centrale britannico negare alla Scozia questa seconda possibilità. Ed è solo provocazione alla Boris la battuta del segretario per la Scozia del governo di Londra, su un nuovo referendum non prima di 25-40 anni.

Problemi scozzesi

Lo Scottish National Partydato al 50% dei consensi, ma anche problemi. il piano economico del governo per la ripresa post-pandemica, accusato di aver trascurato le esigenze delle classi lavorative più deboli. Inoltre, un recente report della London School of Economics ha stimato che l’indipendenza costerebbe agli scozzesi circa 11 miliardi di sterline, praticamente eguagliando il costo della Brexit. E poi liti interne su questioni etiche delicate. «Convivono nell’Snp un’anima ultra-progressista e una più conservatrice che difficilmente rimarrebbero assieme se l’obiettivo della loro convivenza, l’indipendenza, venisse realizzato».ù

Irlanda, pessimi segnali di ritorno al passato

Belfast e il confine di terra tra Regno unito e Ue. L’accordo firmato da Regno unito e Ue per scongiurare un “confine duro” tra le due Irlanda (frontiera soft al largo delle coste di Belfast), viene ritenuto dagli unionisti più oltranzisti una resa all’idea che il Nord debba essere abbandonato a se stesso, e il primo passo verso la riunificazione con la Repubblica d’Irlanda. Il Dup, il partito unionista che ha negoziato con Boris Johnson l’accordo, ora perde voti chiede di tornare alle dogane con la sempre temuta Irlanda repubblicana, cattolica e indipendente.

Riecco gli incappucciati unionisti

Graffiti di minacca che invitano gli addetti ai controlli portuali a non recarsi al lavoro, ricompaiono squadre di incappucciati lealisti in città. «Un gruppo di quaranta persone vestite in stile paramilitare e capitanate da Stephen ‘Mackers’ Matthews, un leader della Uvf, hanno sfilato, sotto gli occhi di agenti di polizia che non hanno minimamente pensato di dover intervenire», sempre dal manifesto. Tensioni e arresti durante le commemorazioni di vecchie stragi e attentati. E nuove violenze e l’omicidio plateale di presunti infiltrati.
Esiste ed è operativa nel Regno Unito una frangia politica armata irlandese Unionista che già sta ricorrendo all’uso delle armi.

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