Stop bombe e missili italiani ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi usati sullo Yemen
Basta bombe e missili italiani ad Arabia Saudita ed Emirati a colpire lo Yemen

Il governo dimissionario revoca le licenze concesse dall’esecutivo guidato dal premier Renzi per oltre 12mila bombe della Rwm Italia che la coalizione a guida saudita utilizzava nel conflitto in Yemen contro i ribelli sciiti Houthi.

Stop definitivo e permanente

Una richiesta da parte di molte organizzazioni umanitarie italiane  e non solo, insistita da tempo: il blocco delle consegne ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi di armi, in particolare razzi e bombe, che venivano usate nel conflitto violento e sanguinoso dello Yemen tra le forze governative, appoggiate da una coalizione arabo sunnita a guida saudita, ed i ribelli sciiti Houthi, sostenuti a loro volta da Teheran.

Revoca e non semplice sospensione

Il Governo del  dimissionario Conte ha deciso di revocare, non solo sospendere, le licenze in corso, licenze che erano state rilasciate dopo l’inizio del conflitto. In particolare l’allora premier Renzi aveva concesso l’autorizzazione all’azienda Rwm Italia con sede in Sardegna, per esportare verso l’Arabia Saudita quasi 20mila bombe d’aereo del tipo Mk, per un contratto dal valore superiore ai 400 milioni di euro.

Divieto ad effetto immediato

Un provvedimento con effetto immediato. Una svolta attesa da oltre trent’anni, da quando è entrata in vigore la legge 185 del 1990, che non era mai stata applicata. La legge stabilisce il divieto dell’export di armi verso Paesi “i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani”, oppure che si trovano “in stato di conflitto armato”. Il provvedimento riguarda almeno 6 diverse autorizzazioni già sospese a luglio 2019 autorizzate dagli Esteri verso l’Arabia Saudita nel 2016.

Rete per il disarmo applaude

La decisione, è stata accolta con grande soddisfazione dalle organizzazioni pacifiste e dagli attivisti per i diritti umani. «Questa decisione dimostra che quando la società civile e le istituzioni si impegnano assieme, è possibile fermare i flussi di armi dove ci sono conflitti e vengono calpestati i diritti umani», dichiara Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Pace Disarmo. La decisione italiana segue a ruota quella della nuova amministrazione american, che ha sospeso le forniture militari ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi.

Guerra in Yemen catastrofe umanitaria

La coalizione araba guidata dall’Arabia Saudita è entrata nel conflitto yemenita nel 2015, a contrastare le vittorie dei ribelli sciiti Houthi. Secondo diverse fonti, nel sanguinoso conflitto sarebbero oltre 230mila i morti, in gran parte tra civili, così come 22 milioni di persone convivono con una catastrofe umanitaria. Un’organizzazione non governativa yemenita ha riferito che, dopo 2100 giorni dall’inizio del conflitto yemenita, il numero di vittime civili include più di 17.000 morti e 26.300 feriti.

230mila morti, 158mila sfollati, fame e Covid

Nel trarre un bilancio delle conseguenze di una guerra definita tra le peggiori catastrofi umanitarie, l’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) aveva riferito, il 19 novembre, che circa 158.200 yemeniti sono stati costretti a sfollare dall’inizio del 2020. Secondo Save the Children il numero di bambini malnutriti che si sono rivolti a cure salvavita è aumentato del 60%, mentre contro il Covid non c’è di fatto assistenza possibile, mortalità altissima che si confonde con le troppe altre cause .

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AVEVAMO DETTO

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